Il saggio ripercorre criticamente la realizzazione di S,M,L,XL, abbreviazione di Small,Medium,Large,Extra-Large, un progetto editoriale complesso e stratificato pubblicato nel dicembre 1995, ma che risale alla seconda metà degli anni Ottanta, quando l’architetto olandese Rem Koolhaas inizia a contemplare l’ipotesi di realizzare la prima, estesa monografia dell’Office for Metropolitan Architecture, lo studio fondato nel 1975 insieme a Elia Zenghelis, Madelon Vriesendorp e Zoe Zenghelis. La struttura del volume elegge quattro categorie come altrettanti piani operativi del discorso architettonico: Small, dedicato alla casa e al tema dell’abitare, Medium al rapporto tra edificio e città (in particolare quella europea), Large centrato sul tema della Bigness, infine Extra-Large, nel quale la scala del progetto urbano è affrontata a partire dal programma. Il lavoro del grafico canadese Bruce Mau, accreditato come autore del volume insieme ad OMA e Koolhaas, enfatizza l’autonomia di ogni singola parte del libro e sancisce definitivamente l’equivalenza tra immagine e testo attraverso un modello visuale che allarga lo spettro della rappresentazione architettonica portando alle estreme conseguenze la strategia lecorbusiana di Urbanisme (1925) e poi de La Ville Radieuse (1932).
S,M,L,XL, di OMA, Rem Koolhaas e Bruce Mau
MASTRIGLI, GABRIELE
2012-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre criticamente la realizzazione di S,M,L,XL, abbreviazione di Small,Medium,Large,Extra-Large, un progetto editoriale complesso e stratificato pubblicato nel dicembre 1995, ma che risale alla seconda metà degli anni Ottanta, quando l’architetto olandese Rem Koolhaas inizia a contemplare l’ipotesi di realizzare la prima, estesa monografia dell’Office for Metropolitan Architecture, lo studio fondato nel 1975 insieme a Elia Zenghelis, Madelon Vriesendorp e Zoe Zenghelis. La struttura del volume elegge quattro categorie come altrettanti piani operativi del discorso architettonico: Small, dedicato alla casa e al tema dell’abitare, Medium al rapporto tra edificio e città (in particolare quella europea), Large centrato sul tema della Bigness, infine Extra-Large, nel quale la scala del progetto urbano è affrontata a partire dal programma. Il lavoro del grafico canadese Bruce Mau, accreditato come autore del volume insieme ad OMA e Koolhaas, enfatizza l’autonomia di ogni singola parte del libro e sancisce definitivamente l’equivalenza tra immagine e testo attraverso un modello visuale che allarga lo spettro della rappresentazione architettonica portando alle estreme conseguenze la strategia lecorbusiana di Urbanisme (1925) e poi de La Ville Radieuse (1932).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.