Il testo descrive alcune architetture che rientrano all'interno della ricerca progettuale. in particolare vengono descritti tra progetti caratterizzati dal tema dell'acqua. La natura diviene protagonista della scena. Predominando sugli eventi, si trasforma in gesto infinito e incontrollato, in movimento che genera catastrofe. In questi ultimi anni e in tutto il mondo si sono succeduti una serie di fenomeni definibili come tragedie naturali, come incidenti che hanno coinvolto numerose persone, modificandone le proprie condizioni di vita e il proprio pensiero. La nostra ricerca non si pone come risposta al problema, ma punta alla strumentalizzazione di un determinato fenomeno catastrofico, ponendolo a servizio dell’architettura. Natura e architettura insieme in un rapporto che si colloca tra ragione e l'immaginazione. La contemplazione della natura e dell’architettura che è meraviglia e stupore ma allo stesso conferisce, all’osservatore, un senso di smarrimento. L’architettura si inserisce così in una espressione di potenza annientatrice della natura, di fronte alla quale l'uomo prende coscienza del proprio limite.razionale, riconoscendo la possibilità di una dimensione sovra-sensibile, da esperire sul piano puramente emotivo. Il soggetto predominante diviene l’acqua che rappresenta la principale fonte di vita insostituibile per tutti gli ecosistemi; la salute individuale dipende dalla disponibilità di acqua e non ci può essere produzione di ricchezza senza accesso all’acqua. L’acqua viene in questo caso considerata come principale materiale dell’architettura, attraverso il suo ciclo di vita.
COSE D'ACQUA
EMILI, Anna Rita
2008-01-01
Abstract
Il testo descrive alcune architetture che rientrano all'interno della ricerca progettuale. in particolare vengono descritti tra progetti caratterizzati dal tema dell'acqua. La natura diviene protagonista della scena. Predominando sugli eventi, si trasforma in gesto infinito e incontrollato, in movimento che genera catastrofe. In questi ultimi anni e in tutto il mondo si sono succeduti una serie di fenomeni definibili come tragedie naturali, come incidenti che hanno coinvolto numerose persone, modificandone le proprie condizioni di vita e il proprio pensiero. La nostra ricerca non si pone come risposta al problema, ma punta alla strumentalizzazione di un determinato fenomeno catastrofico, ponendolo a servizio dell’architettura. Natura e architettura insieme in un rapporto che si colloca tra ragione e l'immaginazione. La contemplazione della natura e dell’architettura che è meraviglia e stupore ma allo stesso conferisce, all’osservatore, un senso di smarrimento. L’architettura si inserisce così in una espressione di potenza annientatrice della natura, di fronte alla quale l'uomo prende coscienza del proprio limite.razionale, riconoscendo la possibilità di una dimensione sovra-sensibile, da esperire sul piano puramente emotivo. Il soggetto predominante diviene l’acqua che rappresenta la principale fonte di vita insostituibile per tutti gli ecosistemi; la salute individuale dipende dalla disponibilità di acqua e non ci può essere produzione di ricchezza senza accesso all’acqua. L’acqua viene in questo caso considerata come principale materiale dell’architettura, attraverso il suo ciclo di vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.