Saggio sull’architettura di Gianluigi Mondaini e Giampaolo Roscani, tra le più emblematiche di quel filone di ricerca che interpreta i caratteri della cosiddetta Città adriatica. Urbanizzazione diffusa, preponderanza della rete infrastrutturale, economia florida e una società che riconosce nell’edilizia (e dunque nell’architettura) la necessità di essere efficiente ma anche di farsi carico del valore estetico della novità, sono solo alcuni degli aspetti che, come ha spiegato bene Matteo Zambelli nel suo saggio di apertura, costituiscono l’humus della formazione e della decennale pratica professionale dello studio di Ancona. Ma cosa è diventata oggi quella che Paolo Desideri (forse il più importante tra i “maestri” dei due) più di dieci anni fa chiamava la “città di latta”? A cosa hanno portato dieci anni di progetti e di realizzazioni di studi come quello di Mondaini e Roscani nel territorio adriatico? Di cosa è fatta la città che si osserva nelle (e tra le) architetture che appaiono in questo volume? Questo testo vuole essere un contributo per leggere nel lavoro di Mondaini e Roscani (pur senza citarlo espressamente) la condizione paradigmatica e allo stesso tempo problematica di un atteggiamento diffuso e consolidato che caratterizza oggi il modo di intendere l’architettura e la città in una delle aree più vaste e rilevanti del territorio italiano.
La Città dell'Architettura
MASTRIGLI, GABRIELE
2007-01-01
Abstract
Saggio sull’architettura di Gianluigi Mondaini e Giampaolo Roscani, tra le più emblematiche di quel filone di ricerca che interpreta i caratteri della cosiddetta Città adriatica. Urbanizzazione diffusa, preponderanza della rete infrastrutturale, economia florida e una società che riconosce nell’edilizia (e dunque nell’architettura) la necessità di essere efficiente ma anche di farsi carico del valore estetico della novità, sono solo alcuni degli aspetti che, come ha spiegato bene Matteo Zambelli nel suo saggio di apertura, costituiscono l’humus della formazione e della decennale pratica professionale dello studio di Ancona. Ma cosa è diventata oggi quella che Paolo Desideri (forse il più importante tra i “maestri” dei due) più di dieci anni fa chiamava la “città di latta”? A cosa hanno portato dieci anni di progetti e di realizzazioni di studi come quello di Mondaini e Roscani nel territorio adriatico? Di cosa è fatta la città che si osserva nelle (e tra le) architetture che appaiono in questo volume? Questo testo vuole essere un contributo per leggere nel lavoro di Mondaini e Roscani (pur senza citarlo espressamente) la condizione paradigmatica e allo stesso tempo problematica di un atteggiamento diffuso e consolidato che caratterizza oggi il modo di intendere l’architettura e la città in una delle aree più vaste e rilevanti del territorio italiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.