L’avocazione facoltativa presenta aspetti del tutto caratteristici che ne consentono una trattazione autonoma rispetto al più generale tema dell’avocazione, in quanto gli spazi valutativi rimessi in tale ambito al procuratore generale presso la Corte d’appello paiono travalicare i contorni della discrezionalità tecnica normalmente riconosciuta agli organi d’accusa. Inoltre, l’esiguità del dettato positivo esige un notevole sforzo ricostruttivo per individuare gli esatti termini della relativa disciplina non resi espliciti dal legislatore. L’utilità di approfondire lo studio di questo istituto trae spunto anche dall’importante opera di elaborazione compiuta dalla giurisprudenza, il cui ragguardevole contributo interpretativo nella messa a fuoco della fisionomia dell’avocazione facoltativa si è mosso lungo linee coerenti, che ne hanno ampliato gli spazi di operatività, realizzando al meglio la sua funzione di efficace strumento per rimediare alle défaillances degli uffici del pubblico ministero istituiti presso il tribunale. Il volume si compone di 5 capitoli. Il primo offre una ricostruzione storica dell'avocazione del procuratore generale; il secondo prende in esame l'avocazione facoltativa nel procedimento di archiviazione; il terzo tratta dei casi particolari di avocazione facoltativa in sede di indagini preliminari; il quarto si occupa dell'avocazione facoltativa dopo l'esercizio dell'azione penale; il quinto, infine, muove l'indagine su un istituto eccentrico rispetto alla disciplina codicistica, vale a dire il controllo sull'archiviazione nel procedimento penale contro gli enti, ai sensi dell'art. 58 d.lgs. n. 231/2001, che pure consiste in un coinvolgimento del procuratore generale in funzioni di supplenza rispetto all'organi di primo grado.
L'avocazione facoltativa
DI BITONTO, Maria Lucia Antonietta
2006-01-01
Abstract
L’avocazione facoltativa presenta aspetti del tutto caratteristici che ne consentono una trattazione autonoma rispetto al più generale tema dell’avocazione, in quanto gli spazi valutativi rimessi in tale ambito al procuratore generale presso la Corte d’appello paiono travalicare i contorni della discrezionalità tecnica normalmente riconosciuta agli organi d’accusa. Inoltre, l’esiguità del dettato positivo esige un notevole sforzo ricostruttivo per individuare gli esatti termini della relativa disciplina non resi espliciti dal legislatore. L’utilità di approfondire lo studio di questo istituto trae spunto anche dall’importante opera di elaborazione compiuta dalla giurisprudenza, il cui ragguardevole contributo interpretativo nella messa a fuoco della fisionomia dell’avocazione facoltativa si è mosso lungo linee coerenti, che ne hanno ampliato gli spazi di operatività, realizzando al meglio la sua funzione di efficace strumento per rimediare alle défaillances degli uffici del pubblico ministero istituiti presso il tribunale. Il volume si compone di 5 capitoli. Il primo offre una ricostruzione storica dell'avocazione del procuratore generale; il secondo prende in esame l'avocazione facoltativa nel procedimento di archiviazione; il terzo tratta dei casi particolari di avocazione facoltativa in sede di indagini preliminari; il quarto si occupa dell'avocazione facoltativa dopo l'esercizio dell'azione penale; il quinto, infine, muove l'indagine su un istituto eccentrico rispetto alla disciplina codicistica, vale a dire il controllo sull'archiviazione nel procedimento penale contro gli enti, ai sensi dell'art. 58 d.lgs. n. 231/2001, che pure consiste in un coinvolgimento del procuratore generale in funzioni di supplenza rispetto all'organi di primo grado.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.