Il volume tenta di offrire lo spunto per una ricostruzione sistematica che consenta di superare la tradizionale antitesi tra modelli dispositivi ed asserita indisponibilità del processo penale. Invero, l'influenza di parte sui fondamentali nodi del procedimento penale rappresenta, ormai, uno dei caratteri più marcati del sistema processuale. La rilevanza assunta dagli istituti di matrice consensualistica ha reso necessaria una revisione critica della risalente opinione che nega in ambito processuale la configurabilità del principio dispositivo. Al contempo, l'indisponibilità dei valori coinvolti nella giurisdizione penale ha imposto una rigoroso vaglio per verificare se essi possano armonizzarsi con una tecnica processuale che attribuisca alle parti una posizione di preminenza rispetto al giudice in ordine alla instaurazione del procedimento, alla sua conduzione ed alla selezione del materiale probatorio occorrente alla decisione. Il volume si articola in cinque capitoli, il primo dei quali dedicato a principio dispositivo e processo penale e il secondo all'indisponibilità dell'accertamento. Sulla base delle premesse dogmatiche esposte nei primi due capitoli si è inteso proporre negli altri tre (intitolati, rispettivamente: la disponibilità della prova, il consenso delle parti nel procedimento probatorio, dichiarazioni dell'imputato e consenso) un'attenta esegesi dei vari istituti che condizionano l'approvigionamento delle conoscenze giudiziali alle insindacabili scelte dei protagonisti della contesa processuale, evidenziando come il ruolo del consenso in ambito probatorio possa assumere, a seconda dei casi, differenti valenze, non sempre in sintonia con la fisionomia del giusto processo delineatata nella Costituzione
Profili dispositivi dell'accertamento penale
DI BITONTO, Maria Lucia Antonietta
2004-01-01
Abstract
Il volume tenta di offrire lo spunto per una ricostruzione sistematica che consenta di superare la tradizionale antitesi tra modelli dispositivi ed asserita indisponibilità del processo penale. Invero, l'influenza di parte sui fondamentali nodi del procedimento penale rappresenta, ormai, uno dei caratteri più marcati del sistema processuale. La rilevanza assunta dagli istituti di matrice consensualistica ha reso necessaria una revisione critica della risalente opinione che nega in ambito processuale la configurabilità del principio dispositivo. Al contempo, l'indisponibilità dei valori coinvolti nella giurisdizione penale ha imposto una rigoroso vaglio per verificare se essi possano armonizzarsi con una tecnica processuale che attribuisca alle parti una posizione di preminenza rispetto al giudice in ordine alla instaurazione del procedimento, alla sua conduzione ed alla selezione del materiale probatorio occorrente alla decisione. Il volume si articola in cinque capitoli, il primo dei quali dedicato a principio dispositivo e processo penale e il secondo all'indisponibilità dell'accertamento. Sulla base delle premesse dogmatiche esposte nei primi due capitoli si è inteso proporre negli altri tre (intitolati, rispettivamente: la disponibilità della prova, il consenso delle parti nel procedimento probatorio, dichiarazioni dell'imputato e consenso) un'attenta esegesi dei vari istituti che condizionano l'approvigionamento delle conoscenze giudiziali alle insindacabili scelte dei protagonisti della contesa processuale, evidenziando come il ruolo del consenso in ambito probatorio possa assumere, a seconda dei casi, differenti valenze, non sempre in sintonia con la fisionomia del giusto processo delineatata nella CostituzioneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.