La trattazione del segreto riconosciuto al difensore offre al lettore un punto di osservazione privilegiato per verificare come siano impostati i rapporti di forza tra accusa e difesa nell’attuale assetto del processo penale, quale risulta, in particolare, dopo le leggi sulle “indagini difensive” e sul “giusto processo”. Che il difensore, in quanto esercente un’attività professionale, usufruisca della tutela del segreto professionale è considerazione usualmente condivisa, ma insufficiente per afferrare la peculiarità di tale regime di segretezza, che appare orientato verso un duplice fine: uno esterno rispetto al processo, costituito dalla relazione tra cliente e professionista, in particolare modo tra cliente e avvocato, definibile in termini di segreto professionale; l’altro, invece, interno al processo, come l’esercizio della funzione difensiva, che si può quindi definire come segreto difensivo, dialetticamente contrapposto al segreto investigativo dell’accusatore. Pur nella consapevolezza della differente finalità dei due tipi di segreto, l’osservazione consente di svolgere il tema del segreto difensivo in chiave di garanzia accordata al difensore per contrapporsi al pubblico ministero, ma, nello stesso tempo, per partecipare più efficacemente al contraddittorio su un piano di parità con la controparte e, in tal modo, contribuire all’accertamento da un punto di vista opposto a quello dell’accusatore. Il libro contiene un’analisi completa ed aggiornata, che si estende a considerare il nesso tra segreto difensivo e testimonianza dello stesso difensore, nonché, sotto il profilo della soggezione agli strumenti d’indagine dell’autorità giudiziaria, i limiti a perquisizioni, ispezioni, sequestri, intercettazioni. Vengono prese in esame, infine, le sanzioni processuali previste per le attività compiute in violazione del segreto difensivo.
Il segreto difensivo nel processo penale II edizione
GRIFANTINI, Fabio Maria
2001-01-01
Abstract
La trattazione del segreto riconosciuto al difensore offre al lettore un punto di osservazione privilegiato per verificare come siano impostati i rapporti di forza tra accusa e difesa nell’attuale assetto del processo penale, quale risulta, in particolare, dopo le leggi sulle “indagini difensive” e sul “giusto processo”. Che il difensore, in quanto esercente un’attività professionale, usufruisca della tutela del segreto professionale è considerazione usualmente condivisa, ma insufficiente per afferrare la peculiarità di tale regime di segretezza, che appare orientato verso un duplice fine: uno esterno rispetto al processo, costituito dalla relazione tra cliente e professionista, in particolare modo tra cliente e avvocato, definibile in termini di segreto professionale; l’altro, invece, interno al processo, come l’esercizio della funzione difensiva, che si può quindi definire come segreto difensivo, dialetticamente contrapposto al segreto investigativo dell’accusatore. Pur nella consapevolezza della differente finalità dei due tipi di segreto, l’osservazione consente di svolgere il tema del segreto difensivo in chiave di garanzia accordata al difensore per contrapporsi al pubblico ministero, ma, nello stesso tempo, per partecipare più efficacemente al contraddittorio su un piano di parità con la controparte e, in tal modo, contribuire all’accertamento da un punto di vista opposto a quello dell’accusatore. Il libro contiene un’analisi completa ed aggiornata, che si estende a considerare il nesso tra segreto difensivo e testimonianza dello stesso difensore, nonché, sotto il profilo della soggezione agli strumenti d’indagine dell’autorità giudiziaria, i limiti a perquisizioni, ispezioni, sequestri, intercettazioni. Vengono prese in esame, infine, le sanzioni processuali previste per le attività compiute in violazione del segreto difensivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.