Non esistendo in dermatologia quadri patognomonici, occorre sempre partire dalla sintomatologia in atto, rispetto alla quale istituire un opportuno iter diagnostico, che prenda in considerazione tutte le possibili condizioni morbose in grado di giustificarla, sino ad individuare quella realmente in causa. Il presente trattato è stato pertanto suddiviso in capitoli basandosi proprio sui principali tipi di lesioni cutanee che possono caratterizzare un quadro dermatopatico. In ogni capitolo, dopo una breve dissertazione sulla lesione in oggetto ed una lista di malattie in grado di determinarne l’insorgenza quale sintomo prevalente della dermatopatia in esame, viene indicato, prima schematicamente (algoritmi) e quindi diffusamente, il percorso diagnostico volto ad indagare in itinere tutte le malattie considerate in lista differenziale; le stesse sono poi trattate in dettaglio alla luce delle attuali acquisizioni scientifiche. Peraltro, dato che alcune malattie vengono contemplate in più iter diagnostici, la scelta del capitolo in cui trattarle diffusamente si è basata sul tipo di lesione che maggiormente le caratterizza: ad esempio la demodicosi, chiamata in causa in quasi tutti i capitoli, viene discussa in maniera esaustiva nelle dermatosi a carattere alopecico, essendo appunto l’alopecia la lesione cutanea che più frequentemente si riscontra nel corso di questa affezione morbosa. Un siffatto approccio ha necessariamente influenzato l’organizzazione del testo, che si discosta dal format classico dei libri di dermatologia, basato sulla classificazione eziopatogenetica delle malattie; manca, inoltre, un capitolo introduttivo inerente le principali lesioni dermatologiche (primarie e secondarie), in quanto le stesse vengono dettagliatamente considerate nei relativi capitoli; ancora nella trattazione delle singole malattie non appare il paragrafo dedicato alla diagnosi differenziale, in quanto le stesse sono già contemplate nel contesto di un percorso appunto diagnostico differenziale. Particolare attenzione è stata rivolta alla descrizione degli esami collaterali che possono essere agevolmente eseguibili in sede ambulatoriale, come i raschiati cutanei, gli esami tricoscopico e culturale e come lo stesso esame citologico, che, di semplice allestimento, può fornire in tempo reale delle informazioni estremamente utili ai fini diagnostici. Non si è voluto, invece, entrare nel merito degli aspetti istopatologici, dato che in genere il campione bioptico viene inviato ad un laboratorio di referenza, in quanto è verosimile che nessun Collega Veterinario, che non sia uno specialista nel settore dermatologico, sia in grado di disporre delle attrezzature e dell’esperienza necessarie per poter allestire e leggere “in casa” un preparato istologico; piuttosto si è cercato, nell’ambito dei vari iter diagnostici, di focalizzare il momento più opportuno per eseguire tale indagine, in modo da rendere i relativi referti il più possibile indicativi ai fini dell’emissione di una precisa diagnosi.
Dermatologia del cane: dal segno clinico alla diagnosi e terapia.
SPATERNA, Andrea
2008-01-01
Abstract
Non esistendo in dermatologia quadri patognomonici, occorre sempre partire dalla sintomatologia in atto, rispetto alla quale istituire un opportuno iter diagnostico, che prenda in considerazione tutte le possibili condizioni morbose in grado di giustificarla, sino ad individuare quella realmente in causa. Il presente trattato è stato pertanto suddiviso in capitoli basandosi proprio sui principali tipi di lesioni cutanee che possono caratterizzare un quadro dermatopatico. In ogni capitolo, dopo una breve dissertazione sulla lesione in oggetto ed una lista di malattie in grado di determinarne l’insorgenza quale sintomo prevalente della dermatopatia in esame, viene indicato, prima schematicamente (algoritmi) e quindi diffusamente, il percorso diagnostico volto ad indagare in itinere tutte le malattie considerate in lista differenziale; le stesse sono poi trattate in dettaglio alla luce delle attuali acquisizioni scientifiche. Peraltro, dato che alcune malattie vengono contemplate in più iter diagnostici, la scelta del capitolo in cui trattarle diffusamente si è basata sul tipo di lesione che maggiormente le caratterizza: ad esempio la demodicosi, chiamata in causa in quasi tutti i capitoli, viene discussa in maniera esaustiva nelle dermatosi a carattere alopecico, essendo appunto l’alopecia la lesione cutanea che più frequentemente si riscontra nel corso di questa affezione morbosa. Un siffatto approccio ha necessariamente influenzato l’organizzazione del testo, che si discosta dal format classico dei libri di dermatologia, basato sulla classificazione eziopatogenetica delle malattie; manca, inoltre, un capitolo introduttivo inerente le principali lesioni dermatologiche (primarie e secondarie), in quanto le stesse vengono dettagliatamente considerate nei relativi capitoli; ancora nella trattazione delle singole malattie non appare il paragrafo dedicato alla diagnosi differenziale, in quanto le stesse sono già contemplate nel contesto di un percorso appunto diagnostico differenziale. Particolare attenzione è stata rivolta alla descrizione degli esami collaterali che possono essere agevolmente eseguibili in sede ambulatoriale, come i raschiati cutanei, gli esami tricoscopico e culturale e come lo stesso esame citologico, che, di semplice allestimento, può fornire in tempo reale delle informazioni estremamente utili ai fini diagnostici. Non si è voluto, invece, entrare nel merito degli aspetti istopatologici, dato che in genere il campione bioptico viene inviato ad un laboratorio di referenza, in quanto è verosimile che nessun Collega Veterinario, che non sia uno specialista nel settore dermatologico, sia in grado di disporre delle attrezzature e dell’esperienza necessarie per poter allestire e leggere “in casa” un preparato istologico; piuttosto si è cercato, nell’ambito dei vari iter diagnostici, di focalizzare il momento più opportuno per eseguire tale indagine, in modo da rendere i relativi referti il più possibile indicativi ai fini dell’emissione di una precisa diagnosi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.