Il prodotto editoriale tratta di studi intorno alla didattica del Disegno e al ruolo che tale disciplina assume nell’ambito del percorso di studi nelle Facoltà di Architettura. La riflessione di fondo che ha guidato tali intenti è stata la maturazione di una duplice consapevolezza: da un lato della impegnativa responsabilità di iniziare i più giovani allievi, dall’altro lato dell’assoluta importanza di tale insegnamento come primario e decisivo per ogni successivo sviluppo negli studi d’architettura e quindi nella formazione di un architetto. La monografia ha preso forma sulla base di tali convinzioni e ha mosso dall’esperienza didattica di titolare del Laboratorio di Disegno dell’architettura della Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, dell’Università degli Studi di Camerino, fornendo l’occasione per ulteriori riflessioni e verifiche degli intendimenti. La struttura del testo è stata organizzata per temi, ognuno dei quali è comprensivo di contenuti e argomenti tradizionalmente trattati come capitoli a se stanti della disciplina. Una presentazione, dunque, che ha voluto suggerire una lettura trasversale dell’insegnamento della materia. L’ intenzione è stata quella di esporre un insieme di contenuti e di riflessioni pratiche accompagnate da alcuni esempi applicativi del modello operativo adottato. Attraverso un racconto del metodo didattico configurato per il corso, si è cercato di riassumerne l’esperienza tanto negli obiettivi finali e intermedi quanto nei risultati raggiunti, provando anche a indicare le problematicità delle diverse fasi del percorso di apprendimento proposto. Focalizzando gli obiettivi didattici perseguiti nel corso – che vanno dall’esercizio di differenti tecniche grafiche di rappresentazione applicate all’analisi e all’espressione dei valori dell’architettura, alla formazione di conoscenze teoriche e pratiche per la rappresentazione dello spazio architettonico e, più in generale, per il controllo del modello mentale dello spazio – il testo ha mirato a fornire quelle conoscenze basiche che sono premessa delle successive esperienze progettuali, ma anche a sviluppare in ogni studente l’identificazione e l’ammaestramento delle proprie capacità/possibilità espressive, così come la consapevolezza delle “capacità di correlazione e di sintesi nelle applicazioni di un linguaggio. In sostanza, rendendo conto sia dell’impostazione dei programmi, sia dei presupposti teorico-operativi, sia della metodica rigorosa di analisi di testi architettonici diffusamente proposta in diversi paragrafi nei quali è contenuto il corpo più cospicuo degli esiti del lavoro, l’autrice ha mirato a focalizzare l’obiettivo centrale perseguito dal testo prodotto: esercitare il disegno per favorire l'acquisizione individuale della sua strumentalità forte, ovvero la presa di possesso sempre più agile e cosciente del suo valore d'uso analitico e inventivo.
I modi del disegno
MESCHINI, Alessandra
2009-01-01
Abstract
Il prodotto editoriale tratta di studi intorno alla didattica del Disegno e al ruolo che tale disciplina assume nell’ambito del percorso di studi nelle Facoltà di Architettura. La riflessione di fondo che ha guidato tali intenti è stata la maturazione di una duplice consapevolezza: da un lato della impegnativa responsabilità di iniziare i più giovani allievi, dall’altro lato dell’assoluta importanza di tale insegnamento come primario e decisivo per ogni successivo sviluppo negli studi d’architettura e quindi nella formazione di un architetto. La monografia ha preso forma sulla base di tali convinzioni e ha mosso dall’esperienza didattica di titolare del Laboratorio di Disegno dell’architettura della Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, dell’Università degli Studi di Camerino, fornendo l’occasione per ulteriori riflessioni e verifiche degli intendimenti. La struttura del testo è stata organizzata per temi, ognuno dei quali è comprensivo di contenuti e argomenti tradizionalmente trattati come capitoli a se stanti della disciplina. Una presentazione, dunque, che ha voluto suggerire una lettura trasversale dell’insegnamento della materia. L’ intenzione è stata quella di esporre un insieme di contenuti e di riflessioni pratiche accompagnate da alcuni esempi applicativi del modello operativo adottato. Attraverso un racconto del metodo didattico configurato per il corso, si è cercato di riassumerne l’esperienza tanto negli obiettivi finali e intermedi quanto nei risultati raggiunti, provando anche a indicare le problematicità delle diverse fasi del percorso di apprendimento proposto. Focalizzando gli obiettivi didattici perseguiti nel corso – che vanno dall’esercizio di differenti tecniche grafiche di rappresentazione applicate all’analisi e all’espressione dei valori dell’architettura, alla formazione di conoscenze teoriche e pratiche per la rappresentazione dello spazio architettonico e, più in generale, per il controllo del modello mentale dello spazio – il testo ha mirato a fornire quelle conoscenze basiche che sono premessa delle successive esperienze progettuali, ma anche a sviluppare in ogni studente l’identificazione e l’ammaestramento delle proprie capacità/possibilità espressive, così come la consapevolezza delle “capacità di correlazione e di sintesi nelle applicazioni di un linguaggio. In sostanza, rendendo conto sia dell’impostazione dei programmi, sia dei presupposti teorico-operativi, sia della metodica rigorosa di analisi di testi architettonici diffusamente proposta in diversi paragrafi nei quali è contenuto il corpo più cospicuo degli esiti del lavoro, l’autrice ha mirato a focalizzare l’obiettivo centrale perseguito dal testo prodotto: esercitare il disegno per favorire l'acquisizione individuale della sua strumentalità forte, ovvero la presa di possesso sempre più agile e cosciente del suo valore d'uso analitico e inventivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.