Nelle intense giornate di lavoro del “IV Convegno internazionale sui beni culturali territoriali” si è dibattuto sui diversi universi di senso che attraversano il tema del paesaggio. Esso è visto come risorsa identitaria di crescente importanza nei giochi competitivi che si allargano a scala globale, come fattore di ancoraggio delle città e dei territori alle reti sovralocali di scambio e produzione e come fattore di consolidamento dei sistemi socioeconomici e culturali locali. Il dato inequivocabile è che la qualità paesistica (in quanto espressione sintetica della qualità totale del territorio) conta sempre di più sia economicamente che socialmente. Essa risponde a nuove domande sociali, che riflettono le paure e le speranze della società contemporanea di fronte ai rischi e alle minacce incombenti sui suoi rapporti con la terra e col proprio passato. La tavola rotonda che ho avuto il compito di coordinare, stimolando il confronto tra livelli di governo e competenze disciplinari diverse, fornisce uno specifico contributo alla riscoperta della territorialità del paesaggio, nel solco tracciato dalla Convenzione Europea del Paesaggio (CEP), riprendendo il filo di un dibattito scientifico che affonda le radici nelle tradizioni prestigiose del pensiero geografico. Essa offre, inoltre, uno spaccato molto efficace delle difficoltà in cui attualmente s’imbattono professionisti ed operatori della pubblica amministrazione nell’affrontare la questione paesistica, nell’assumere decisioni di governo del territorio che hanno ricadute importanti sulla modulazione degli equilibri paesistico-ambientali.

Progettare il paesaggio

SARGOLINI, Massimo
2009-01-01

Abstract

Nelle intense giornate di lavoro del “IV Convegno internazionale sui beni culturali territoriali” si è dibattuto sui diversi universi di senso che attraversano il tema del paesaggio. Esso è visto come risorsa identitaria di crescente importanza nei giochi competitivi che si allargano a scala globale, come fattore di ancoraggio delle città e dei territori alle reti sovralocali di scambio e produzione e come fattore di consolidamento dei sistemi socioeconomici e culturali locali. Il dato inequivocabile è che la qualità paesistica (in quanto espressione sintetica della qualità totale del territorio) conta sempre di più sia economicamente che socialmente. Essa risponde a nuove domande sociali, che riflettono le paure e le speranze della società contemporanea di fronte ai rischi e alle minacce incombenti sui suoi rapporti con la terra e col proprio passato. La tavola rotonda che ho avuto il compito di coordinare, stimolando il confronto tra livelli di governo e competenze disciplinari diverse, fornisce uno specifico contributo alla riscoperta della territorialità del paesaggio, nel solco tracciato dalla Convenzione Europea del Paesaggio (CEP), riprendendo il filo di un dibattito scientifico che affonda le radici nelle tradizioni prestigiose del pensiero geografico. Essa offre, inoltre, uno spaccato molto efficace delle difficoltà in cui attualmente s’imbattono professionisti ed operatori della pubblica amministrazione nell’affrontare la questione paesistica, nell’assumere decisioni di governo del territorio che hanno ricadute importanti sulla modulazione degli equilibri paesistico-ambientali.
2009
9788890408304
268
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