Le questioni ambientali rivestono un rilievo sempre maggiore nelle politiche comunitarie, e i temi del paesaggio e delle reti ecologiche rappresentano il cuore del dibattito proprio in virtù della loro pervasività e del ruolo che assumono nel determinare caratteri identitari e specificità territoriali dell'Europa. Se abbiamo spesso descritto il continente europeo come un coacervo di tradizioni, costumi e lingue, depositato in un'area geografica composta da tanti, irriducibilmente diversi paesaggi, dovremmo anche evidenziarne il layout di fondo costituito da una vasta matrice ambientale, punteggiata da pregiati e variegati ecosistemi. Come le diverse visioni delle molteplici tradizioni culturali sembrano in fiduciosa attesa di consolidare processi di integrazione, anche attraverso forme di reciproco accoglimento, basate sul dialogo e non sul semplice accostamento di etnie separate (o peggio prevaricazione di una cultura sulle altre ), così pure i tanti paesaggi europei attendono di rafforzare e di evidenziare occasioni di contatto e quindi di profonda interazione. Le reti ecologiche che, alla scala locale, utilizzano il supporto delle politiche paesistiche per orientare il governo degli spazi esterni ai territori protetti e guidare la gestione di ambiti relazionali tra aree tutelate, alla scala europea, potrebbero costituire quella trama di fondo in cui s'incastonano grandi paesaggi e infinitesimi ecosistemi naturali. Senza disconoscere ruoli e caratteri gestionali particolari che mantengono obbiettivi specifici e tra loro diversi, è evidente che l'infrastrutturazione paesistico-ambientale sviluppata alla scala europea coglie la profonda interazione tra le componenti della natura e della cultura, scoprendone ed esaltandone valori e contenuti comuni, chiamati a costruire la carta d'identità dell'Europa.
Reti ecologiche e Siti Natura 2000
SARGOLINI, Massimo;
2006-01-01
Abstract
Le questioni ambientali rivestono un rilievo sempre maggiore nelle politiche comunitarie, e i temi del paesaggio e delle reti ecologiche rappresentano il cuore del dibattito proprio in virtù della loro pervasività e del ruolo che assumono nel determinare caratteri identitari e specificità territoriali dell'Europa. Se abbiamo spesso descritto il continente europeo come un coacervo di tradizioni, costumi e lingue, depositato in un'area geografica composta da tanti, irriducibilmente diversi paesaggi, dovremmo anche evidenziarne il layout di fondo costituito da una vasta matrice ambientale, punteggiata da pregiati e variegati ecosistemi. Come le diverse visioni delle molteplici tradizioni culturali sembrano in fiduciosa attesa di consolidare processi di integrazione, anche attraverso forme di reciproco accoglimento, basate sul dialogo e non sul semplice accostamento di etnie separate (o peggio prevaricazione di una cultura sulle altre ), così pure i tanti paesaggi europei attendono di rafforzare e di evidenziare occasioni di contatto e quindi di profonda interazione. Le reti ecologiche che, alla scala locale, utilizzano il supporto delle politiche paesistiche per orientare il governo degli spazi esterni ai territori protetti e guidare la gestione di ambiti relazionali tra aree tutelate, alla scala europea, potrebbero costituire quella trama di fondo in cui s'incastonano grandi paesaggi e infinitesimi ecosistemi naturali. Senza disconoscere ruoli e caratteri gestionali particolari che mantengono obbiettivi specifici e tra loro diversi, è evidente che l'infrastrutturazione paesistico-ambientale sviluppata alla scala europea coglie la profonda interazione tra le componenti della natura e della cultura, scoprendone ed esaltandone valori e contenuti comuni, chiamati a costruire la carta d'identità dell'Europa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.