Il saggio racconta il processo di ri-costruzione del Padiglione Oribe di Kengo Kuma all’interno della chiesa di Sant’Andrea di Ascoli Piceno (2006), in occasione dell’allestimento della mostra itinerante “Kengo Kuma, selected works” curata da Luigi Alini. Il Padiglione Oribe è stato realizzato per la prima volta da Kengo Kuma nel 2005 al Ceramics Park Mino, a Tajimi, nella prefettura di Gifu, in occasione dell'annuale mostra dedicata alle ceramiche, per celebrare uno dei più grandi maestri giapponesi del tè, Furuta Oribe, comandante militare e uomo di grande cultura vissuto nel XVI secolo. Il Padiglione che misura mt 6 x 3,40, è realizzato mediante l’accostamento e l’assemblaggio di 92 costole ricavate da lastre di policarbonato alveolare di mm 5 e poggia su di una base di materiale trasparente retroilluminata. La nuova realizzazione del Padiglione costituisce l’esito di una sperimentazione progettuale compiuta in un workshop coordinato dall’autore presso la Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, nell’ambito del Laboratorio di laurea in “Costruzione dell’architettura e dell’ambiente”. Il workshop, che ha visto impegnati a tempo pieno 16 studenti per circa quattro mesi, si è articolato in tre sessioni di lavoro: la prima dedicata allo studio del progetto originale, la seconda alla progettazione e alla realizzazione delle parti componenti, l’ultima al montaggio in situ del Padiglione. Dal confronto con le aziende che hanno fornito i materiali ed i semilavorati per la realizzazione del padiglione e con lo studio di Kengo Kuma è emersa la necessità di mettere a punto un nuovo progetto che ha previsto alcune modifiche al progetto originario.. La ri-costruzione del Padiglione Oribe ha costituito una sperimentazione didattica assai rara nelle scuole di architettura italiane e ha consentito agli studenti di effettuare una simulazione della complessità del processo progettuale e costruttivo, entrando in contatto con tutti gli aspetti che lo caratterizzano, indipendentemente dalla scala del manufatto, dalle fasi ideative a quelle progettuali, dalla produzione delle parti componenti alle verifiche progettuali, fino alla costruzione degli strumenti necessari alla operatività tecnico-esecutiva.
Oribe T-house. Una sperimentazione tra didattica e ricerca
PERRICCIOLI, Massimo
2007-01-01
Abstract
Il saggio racconta il processo di ri-costruzione del Padiglione Oribe di Kengo Kuma all’interno della chiesa di Sant’Andrea di Ascoli Piceno (2006), in occasione dell’allestimento della mostra itinerante “Kengo Kuma, selected works” curata da Luigi Alini. Il Padiglione Oribe è stato realizzato per la prima volta da Kengo Kuma nel 2005 al Ceramics Park Mino, a Tajimi, nella prefettura di Gifu, in occasione dell'annuale mostra dedicata alle ceramiche, per celebrare uno dei più grandi maestri giapponesi del tè, Furuta Oribe, comandante militare e uomo di grande cultura vissuto nel XVI secolo. Il Padiglione che misura mt 6 x 3,40, è realizzato mediante l’accostamento e l’assemblaggio di 92 costole ricavate da lastre di policarbonato alveolare di mm 5 e poggia su di una base di materiale trasparente retroilluminata. La nuova realizzazione del Padiglione costituisce l’esito di una sperimentazione progettuale compiuta in un workshop coordinato dall’autore presso la Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, nell’ambito del Laboratorio di laurea in “Costruzione dell’architettura e dell’ambiente”. Il workshop, che ha visto impegnati a tempo pieno 16 studenti per circa quattro mesi, si è articolato in tre sessioni di lavoro: la prima dedicata allo studio del progetto originale, la seconda alla progettazione e alla realizzazione delle parti componenti, l’ultima al montaggio in situ del Padiglione. Dal confronto con le aziende che hanno fornito i materiali ed i semilavorati per la realizzazione del padiglione e con lo studio di Kengo Kuma è emersa la necessità di mettere a punto un nuovo progetto che ha previsto alcune modifiche al progetto originario.. La ri-costruzione del Padiglione Oribe ha costituito una sperimentazione didattica assai rara nelle scuole di architettura italiane e ha consentito agli studenti di effettuare una simulazione della complessità del processo progettuale e costruttivo, entrando in contatto con tutti gli aspetti che lo caratterizzano, indipendentemente dalla scala del manufatto, dalle fasi ideative a quelle progettuali, dalla produzione delle parti componenti alle verifiche progettuali, fino alla costruzione degli strumenti necessari alla operatività tecnico-esecutiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.