Esiste uno stretto rapporto tra conoscenza e possibilità comunicative e ciò è ancor più vero per il disegno nel quale la graficizzazione presuppone un scambio tra soggetto e fenomeno. Una rappresentazione è anche, inevitabilmente, costruzione di limiti che spingono alla selezione. In tali limiti il ruolo del disegnatore diventa fondamentale in quanto con essi egli certifica una sua soggettiva guida alla lettura dell’oggetto rappresentato nella quale il disegno acquista una capacità evocativa che può andare da rappresentazioni analogiche, sintetiche, simboliche o anche fantastiche. L’articolo ha inteso trattare della rappresentazione storica di Castel Sant’Angelo nell’arco di più secoli passando attraverso l’analisi delle cartografie pseudo-prospettiche, delle raffigurazioni di vedute, delle tendenze antiquarie fantastiche e del fenomeno del Vedutismo. L’intento è stato quello di porre in evidenza il disegno come mezzo di esplorazione che veicola non soltanto elementi di proporzioni e forme degli oggetti rappresentati ma anche la loro qualità di essere in un luogo, la loro peculiarità nel formare e determinare un assetto spaziale, uno scenario architettonico-urbano.

La rappresentazione di Castel Sant’Angelo nella cartografia e nelle vedute dal ‘500 all’ ‘800

MESCHINI, Alessandra
1995-01-01

Abstract

Esiste uno stretto rapporto tra conoscenza e possibilità comunicative e ciò è ancor più vero per il disegno nel quale la graficizzazione presuppone un scambio tra soggetto e fenomeno. Una rappresentazione è anche, inevitabilmente, costruzione di limiti che spingono alla selezione. In tali limiti il ruolo del disegnatore diventa fondamentale in quanto con essi egli certifica una sua soggettiva guida alla lettura dell’oggetto rappresentato nella quale il disegno acquista una capacità evocativa che può andare da rappresentazioni analogiche, sintetiche, simboliche o anche fantastiche. L’articolo ha inteso trattare della rappresentazione storica di Castel Sant’Angelo nell’arco di più secoli passando attraverso l’analisi delle cartografie pseudo-prospettiche, delle raffigurazioni di vedute, delle tendenze antiquarie fantastiche e del fenomeno del Vedutismo. L’intento è stato quello di porre in evidenza il disegno come mezzo di esplorazione che veicola non soltanto elementi di proporzioni e forme degli oggetti rappresentati ma anche la loro qualità di essere in un luogo, la loro peculiarità nel formare e determinare un assetto spaziale, uno scenario architettonico-urbano.
1995
8881250349
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