Il problema delle allergie da polline rappresenta da sempre una questione diffusa, specialmente in quelle zone dove la presenza umana e' piu' accentuata come nell'ecosistema urbano. Scarsi sono gli studi ecologici fatti sui tipi di polline in circolazione nell'ambiente urbano, e' presente invece una rete aerobiologica per cio' che concerne i pollini presenti al di fuori della citta'. In piu' e' presente una ricca ricerca sui calendari pollinici, ossia sulla presenza dei pollini nel corso dei mesi dell'anno, pollini ritenuti pericolosi per la salute umana in quanto causa di allergie. Inoltre ci sono anche studi a livello immunologico delle proteine e di altre molecole responsabili delle allergopatie, ma sono scarsi, come detto prima, gli studi ecologici delle allergofite urbane. In Italia le prime esplorazioni sulla flora urbana sono state intraprese soprattutto in citta'  ricche di monumenti storici come Roma, Palermo, Napoli, Bari e Perugia, perche' la crescita del verde urbano interessa pure il deterioramento dei monumenti. Ci sono anche dati riguardanti la viabilita' dei pollini in relazione all'inquinamento presente nei centri urbani, nonche' dati riguardanti l'epidemiologia delle pollinosi sugli abitanti. Le osservazioni fenologiche sulle allergofite, coordinate a livello nazionale dall'Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA), permettono di rendere pubbliche le informazioni sull'andamento delle concentrazioni dei pollini di alcune famiglie in tutta Italia. L'allontanamento dei soggetti sensibili dalle zone a maggiore concentrazione di pollini allergenici e la terapia farmacologia preventiva comportano la diminuzione delle manifestazioni cliniche. Diventano percio' importanti le ricerche ecologiche sulla distribuzione delle allergofite sul territorio urbano, come quelle effettuate a Firenze. La flora urbana e' caratteristica di ogni citta', e si e' adattata da secoli alle particolari condizioni dell'ecosistema urbano, crescendo spontaneamente e grazie alla coltivazione dell'uomo. Le piante coltivate, introdotte in citta', costituiscono il verde coltivato per abbellire l'ambiente, come per esempio, i parchi cittadini, dove spesso sono inserite specie alloctone soventemente pericolose. La vegetazione nella citta' e' legata all'uomo da numerose interazioni, cosi' come le singole specie sono legate tra di esse. Diverse specie coltivate, una volta importate in citta', riescono a sfuggire alla coltura, inserirsi tra la flora spontanea e diventare addirittura elementi tipici di alcuni spazi e biotopi urbani. La flora delle mura di cinta, per esempio, costituita da specie spontanee e da quella provenienti da orti e giardini, rappresenta un ottimo esempio di convivenza tra piante di origini diverse. Non e' facile documentare le modificazioni della flora di un centro abitato nel corso del tempo. Le informazioni floristiche del passato sono di solito incomplete o si riferiscono soltanto ad alcune parti del territorio urbano. L'approccio ecologico alle problematiche urbane aiuta a collegare diversi aspetti socio-gestionali, per valorizzare questo ambiente rispettando la sua complessita' ecosistemica in quanto rappresenta una realta' storica tipica della citta'. Lo scopo di questo studio e' dunque quello di valutare la componente vegetale allergenica del centro Italia, individuando quali sono le allergofite presenti, e analizzando le strategie ecologiche di inserimento nell'ecosistema urbano. Lo studio si propone anche di evitare l'inserimento nel verde coltivato di specie pericolose (come Aesculus hippocastanum L. nei parchi cittadini) suggerendo ai comuni una piu' corretta gestione del verde nella citta', studiando anche i possibili corridoi ecologici che portano le specie sia dalla periferia al centro cittadino sia dal centro urbano all'esterno.

STUDIO ECOLOGICO DEL POTENZIALE FITOALLERGENICO DELL'ECOSISTEMA URBANO DELL'ITALIA CENTRALE

STAFFOLANI, LARA
2007-01-01

Abstract

Il problema delle allergie da polline rappresenta da sempre una questione diffusa, specialmente in quelle zone dove la presenza umana e' piu' accentuata come nell'ecosistema urbano. Scarsi sono gli studi ecologici fatti sui tipi di polline in circolazione nell'ambiente urbano, e' presente invece una rete aerobiologica per cio' che concerne i pollini presenti al di fuori della citta'. In piu' e' presente una ricca ricerca sui calendari pollinici, ossia sulla presenza dei pollini nel corso dei mesi dell'anno, pollini ritenuti pericolosi per la salute umana in quanto causa di allergie. Inoltre ci sono anche studi a livello immunologico delle proteine e di altre molecole responsabili delle allergopatie, ma sono scarsi, come detto prima, gli studi ecologici delle allergofite urbane. In Italia le prime esplorazioni sulla flora urbana sono state intraprese soprattutto in citta'  ricche di monumenti storici come Roma, Palermo, Napoli, Bari e Perugia, perche' la crescita del verde urbano interessa pure il deterioramento dei monumenti. Ci sono anche dati riguardanti la viabilita' dei pollini in relazione all'inquinamento presente nei centri urbani, nonche' dati riguardanti l'epidemiologia delle pollinosi sugli abitanti. Le osservazioni fenologiche sulle allergofite, coordinate a livello nazionale dall'Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA), permettono di rendere pubbliche le informazioni sull'andamento delle concentrazioni dei pollini di alcune famiglie in tutta Italia. L'allontanamento dei soggetti sensibili dalle zone a maggiore concentrazione di pollini allergenici e la terapia farmacologia preventiva comportano la diminuzione delle manifestazioni cliniche. Diventano percio' importanti le ricerche ecologiche sulla distribuzione delle allergofite sul territorio urbano, come quelle effettuate a Firenze. La flora urbana e' caratteristica di ogni citta', e si e' adattata da secoli alle particolari condizioni dell'ecosistema urbano, crescendo spontaneamente e grazie alla coltivazione dell'uomo. Le piante coltivate, introdotte in citta', costituiscono il verde coltivato per abbellire l'ambiente, come per esempio, i parchi cittadini, dove spesso sono inserite specie alloctone soventemente pericolose. La vegetazione nella citta' e' legata all'uomo da numerose interazioni, cosi' come le singole specie sono legate tra di esse. Diverse specie coltivate, una volta importate in citta', riescono a sfuggire alla coltura, inserirsi tra la flora spontanea e diventare addirittura elementi tipici di alcuni spazi e biotopi urbani. La flora delle mura di cinta, per esempio, costituita da specie spontanee e da quella provenienti da orti e giardini, rappresenta un ottimo esempio di convivenza tra piante di origini diverse. Non e' facile documentare le modificazioni della flora di un centro abitato nel corso del tempo. Le informazioni floristiche del passato sono di solito incomplete o si riferiscono soltanto ad alcune parti del territorio urbano. L'approccio ecologico alle problematiche urbane aiuta a collegare diversi aspetti socio-gestionali, per valorizzare questo ambiente rispettando la sua complessita' ecosistemica in quanto rappresenta una realta' storica tipica della citta'. Lo scopo di questo studio e' dunque quello di valutare la componente vegetale allergenica del centro Italia, individuando quali sono le allergofite presenti, e analizzando le strategie ecologiche di inserimento nell'ecosistema urbano. Lo studio si propone anche di evitare l'inserimento nel verde coltivato di specie pericolose (come Aesculus hippocastanum L. nei parchi cittadini) suggerendo ai comuni una piu' corretta gestione del verde nella citta', studiando anche i possibili corridoi ecologici che portano le specie sia dalla periferia al centro cittadino sia dal centro urbano all'esterno.
2007
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/401892
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