Il lavoro di ricerca proposto in queste pagine si e' cimentato nel tentativo di rispondere a due quesiti, che in realta' racchiudono entrambi un lungo elenco di domande. Il primo e' stato quello di comprendere meglio come si articola e come si manifesta l'illegalita' nel settore dei rifiuti e, soprattutto, perche' ha trovato cosa'¬ ampio spazio nel Paese, seppure articolandosi in maniera abbastanza disomogenea da un punto di vista geografico. Per fare cio', la prima accortezza e' stata quella di non usare solo la chiave di lettura giudiziaria, quanto piuttosto ricorrere agli strumenti interpretativi e metodologici delle scienze sociali per avere una visione olistica e non parziale, se non quando distorta, del fenomeno. Insomma, non e' una vicenda relegabile all'annosa lotta tra guardie e ladri, ma una estrinsecazione violenta della ricorrente modalita' economica e politica di scaricare sulla collettivita' i costi dello smaltimento illegale dei rifiuti. Trattandosi di una forma di crimine di natura prettamente economica e' con i molteplici strumenti e le molteplici declinazioni dell'economia e della sociologia che si e' spaziato nell'intera analisi. Determinante e' stato, dunque, intercettare quegli elementi, di diversa natura, che hanno agevolato il ricorso all'illegalita', adoperando un approccio laico e multidisciplinare al tema. Per rispondere alla prima domanda che in realta' ne racchiude tante altre e' stata dedicata l'intera Parte Prima della ricerca. La seconda domanda e' stata, invece, quella di capire perche' e come ha funzionato il modello di gestione dei rifiuti implementato nei 12 Comuni della Media Vallesina, concretizzatosi attraverso la societa'  Sogenus Spa, compagine societaria di diritto privato ma a totale capitale pubblico. Un caso concreto di societa' investita da una mission interamente pubblica perseguita con gli strumenti del diritto privato e dell'economia aziendale. Lungi dal rappresentare un alieno per il territorio, questa societa' si e' invece rivelata punto di snodo e centro propulsore di quel fascio di relazioni che ha consentito la realizzazione senza traumi del sistema di gestione previsto precedentemente solo in astratto. Comprendere cosa ha funzionato, come ha funzionato e perche' ha funzionato, costituisce il nocciolo duro della ricerca. Con l'ambizione di proporre un piccolo contributo di conoscenza allargata, utile sia agli scienziati sociali che ai policymakers chiamati a mettere in pratica strumenti di policies in uno dei settori pia'¹ delicati e foriero di conflitti sociali, soprattutto in un'ottica di prevenzione dai rischi di infiltrazione ecocriminale. A queste domande e' stata dedicata l'intera Seconda Parte della ricerca.

Analisi teorica ed empirica sulla determinazione dei costi e dei benefici sociali generati dalla gestione dei rifiuti. Tra reti sociali e illegalita' , strumenti di governance e buone pratiche

PERGOLIZZI, ANTONINO
2015-12-03

Abstract

Il lavoro di ricerca proposto in queste pagine si e' cimentato nel tentativo di rispondere a due quesiti, che in realta' racchiudono entrambi un lungo elenco di domande. Il primo e' stato quello di comprendere meglio come si articola e come si manifesta l'illegalita' nel settore dei rifiuti e, soprattutto, perche' ha trovato cosa'¬ ampio spazio nel Paese, seppure articolandosi in maniera abbastanza disomogenea da un punto di vista geografico. Per fare cio', la prima accortezza e' stata quella di non usare solo la chiave di lettura giudiziaria, quanto piuttosto ricorrere agli strumenti interpretativi e metodologici delle scienze sociali per avere una visione olistica e non parziale, se non quando distorta, del fenomeno. Insomma, non e' una vicenda relegabile all'annosa lotta tra guardie e ladri, ma una estrinsecazione violenta della ricorrente modalita' economica e politica di scaricare sulla collettivita' i costi dello smaltimento illegale dei rifiuti. Trattandosi di una forma di crimine di natura prettamente economica e' con i molteplici strumenti e le molteplici declinazioni dell'economia e della sociologia che si e' spaziato nell'intera analisi. Determinante e' stato, dunque, intercettare quegli elementi, di diversa natura, che hanno agevolato il ricorso all'illegalita', adoperando un approccio laico e multidisciplinare al tema. Per rispondere alla prima domanda che in realta' ne racchiude tante altre e' stata dedicata l'intera Parte Prima della ricerca. La seconda domanda e' stata, invece, quella di capire perche' e come ha funzionato il modello di gestione dei rifiuti implementato nei 12 Comuni della Media Vallesina, concretizzatosi attraverso la societa'  Sogenus Spa, compagine societaria di diritto privato ma a totale capitale pubblico. Un caso concreto di societa' investita da una mission interamente pubblica perseguita con gli strumenti del diritto privato e dell'economia aziendale. Lungi dal rappresentare un alieno per il territorio, questa societa' si e' invece rivelata punto di snodo e centro propulsore di quel fascio di relazioni che ha consentito la realizzazione senza traumi del sistema di gestione previsto precedentemente solo in astratto. Comprendere cosa ha funzionato, come ha funzionato e perche' ha funzionato, costituisce il nocciolo duro della ricerca. Con l'ambizione di proporre un piccolo contributo di conoscenza allargata, utile sia agli scienziati sociali che ai policymakers chiamati a mettere in pratica strumenti di policies in uno dei settori pia'¹ delicati e foriero di conflitti sociali, soprattutto in un'ottica di prevenzione dai rischi di infiltrazione ecocriminale. A queste domande e' stata dedicata l'intera Seconda Parte della ricerca.
3-dic-2015
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