Questo contributo si propone di esplorare la nuova sfida delle città e della disciplina urbanistica di fronte all’innovazione dell’economia circolare che richiede un riequilibrio dei flussi generati dai processi di trasformazione. Con l’ausilio di alcune esperienze internazionali, quella dell’Area Metropolitana di Amsterdam e della città di Porta Alegre, questo contributo illustra come i territori si stanno attrezzando per tradurre gli obiettivi dell’economia circolare in applicazioni concrete nello spazio fisico , come sta cambiando la cultura tradizionale del city planner nella costruzione della città, sempre più pensata come un laboratorio in cui sperimentare ed apprendere nuove strategie per riequilibrare il suo metabolismo, come si stanno evolvendo gli strumenti tecnici dell’urbanistica in nome della flessibilità degli usi e della implementabilità dei processi. Nei casi presi in esame si evince come, oltre al protagonismo della comunità locale, l’applicazione dei principi della sussidiarietà orizzonatle preveda un nuovo ruolo dell’amministrazione pubblica, chiamata a sviluppare una governance inclusiva e un modello di gestione che promuove la cultura della resilienza, e come, al contrario, la mancanza di leadership pubblica e il mancato coinvolgimento dei cittadini in materia di circolarità, possa pregiudicare l’attivazione di progetti di trasformazione virtuosi e incrementabili , mettendo in crisi i principi stessi dell’economia circolare in nome del solo sviluppo economico dei territori.

Economia circolare e città: una nuova sfida per l’urban planning?

D'ONOFRIO, Rosalba;TRUSIANI, Elio
2017-01-01

Abstract

Questo contributo si propone di esplorare la nuova sfida delle città e della disciplina urbanistica di fronte all’innovazione dell’economia circolare che richiede un riequilibrio dei flussi generati dai processi di trasformazione. Con l’ausilio di alcune esperienze internazionali, quella dell’Area Metropolitana di Amsterdam e della città di Porta Alegre, questo contributo illustra come i territori si stanno attrezzando per tradurre gli obiettivi dell’economia circolare in applicazioni concrete nello spazio fisico , come sta cambiando la cultura tradizionale del city planner nella costruzione della città, sempre più pensata come un laboratorio in cui sperimentare ed apprendere nuove strategie per riequilibrare il suo metabolismo, come si stanno evolvendo gli strumenti tecnici dell’urbanistica in nome della flessibilità degli usi e della implementabilità dei processi. Nei casi presi in esame si evince come, oltre al protagonismo della comunità locale, l’applicazione dei principi della sussidiarietà orizzonatle preveda un nuovo ruolo dell’amministrazione pubblica, chiamata a sviluppare una governance inclusiva e un modello di gestione che promuove la cultura della resilienza, e come, al contrario, la mancanza di leadership pubblica e il mancato coinvolgimento dei cittadini in materia di circolarità, possa pregiudicare l’attivazione di progetti di trasformazione virtuosi e incrementabili , mettendo in crisi i principi stessi dell’economia circolare in nome del solo sviluppo economico dei territori.
2017
9788899237080
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/396631
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