Criterio della 'diligentia quam in suis' e codici moderni

Il contributo in principio premette alcune brevi considerazioni su diligenza e ‘dintorni’ di derivazione romanistica prima di prendere in esame gli articoli nel codice civile unitario del 1865, in tema di diligenza del depositario (artt. 1843 e 1844, quasi traduzioni degli artt. 1927 e 1928 del Code civil), ed effettuare una comparazione con l’art. 1768 del codice attualmente in vigore, soppressivo del criterio della diligentia quam in suis, a seguito di una polemica dottrinaria di civilisti che ne avevano parzialmente travisato la ratio. Viene richiamata un’opinione significativa in materia pubblicata da Francesco De Martino all’indomani dell’entrata in vigore del codice del ’42, ora riedita. Si fa menzione del noto testo base di Cels. 11 dig. D. 16.3.32, che resta l’archetipo concettuale per le proposte interpretative sul punto. Infine, si accenna all’uso più ampio che del criterio ha scelto di fare il BGB.