Che la matematica sia uno strumento "tecnico" fondamentale in discipline quali l'architettura e il design è abbastanza evidente. Meno ovvio, invece, è che possa fungere da strumento "creativo", ispirando la progettazione artistica, col risultato di suggerire soluzioni originali e inattese. Nella mia esperienza didattica ho avuto modo di riscontrare come l'analisi del “contenuto matematico” nascosto negli oggetti d'arte (intesa come musica, pittura, architettura, letteratura, design,…) consenta, solleticando l'appetito estetico-creativo degli studenti, di insegnare loro quanto la matematica possa rivelarsi sorprendente e, soprattutto, sorprendentemente bella. L’elenco dei temi utili a questo scopo è potenzialmente infinito: si va dall’uso della sezione aurea in Le Corbusier alla presenza dei numeri di Fibonacci nelle installazioni di Merz, dalle animazioni dei cartoni animati alle superfici rigate negli edifici di Gaudí, dalla forma degli specchi ustori a quella della camma della macchina da cucire Singer, dalle finestre dell’Alhambra alla Leda Atomica di Dalí. In questo articolo vorrei presentare qualche esempio pratico, discutendo la valenza didattica e culturale di questo approccio.

I numeri della bellezza: la valenza didattica dell'accostamento matematica/arte

BENVENUTI, Silvia
2013-01-01

Abstract

Che la matematica sia uno strumento "tecnico" fondamentale in discipline quali l'architettura e il design è abbastanza evidente. Meno ovvio, invece, è che possa fungere da strumento "creativo", ispirando la progettazione artistica, col risultato di suggerire soluzioni originali e inattese. Nella mia esperienza didattica ho avuto modo di riscontrare come l'analisi del “contenuto matematico” nascosto negli oggetti d'arte (intesa come musica, pittura, architettura, letteratura, design,…) consenta, solleticando l'appetito estetico-creativo degli studenti, di insegnare loro quanto la matematica possa rivelarsi sorprendente e, soprattutto, sorprendentemente bella. L’elenco dei temi utili a questo scopo è potenzialmente infinito: si va dall’uso della sezione aurea in Le Corbusier alla presenza dei numeri di Fibonacci nelle installazioni di Merz, dalle animazioni dei cartoni animati alle superfici rigate negli edifici di Gaudí, dalla forma degli specchi ustori a quella della camma della macchina da cucire Singer, dalle finestre dell’Alhambra alla Leda Atomica di Dalí. In questo articolo vorrei presentare qualche esempio pratico, discutendo la valenza didattica e culturale di questo approccio.
2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/252591
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