Nel presente lavoro vengono illustrate le caratteristiche geologiche dell'area di Porto S. Giorgio, ubicata nella parte meridionale del Bacino Marchigiano Esterno, sulla base di un dettagliato rileva¬mento geologico, di dati sedimentologici, biostratigrafici e strutturali. È stata riconosciuta l'esistenza di due aree a sedimentazione differenziata, una più rialzata (dor¬sale di M. Capodarco-C. della Cura) ed una depressa posta ad occidente. Sulla dorsale ai sedimenti pelitici e pelitico-arenacei della parte superiore del Pliocene inferiore si sovrappone un sottile e discontinuo livello pelitico contenente microfaune di età diverse; segue in discordanza un orizzonte calcareo-conchigliare di età non ben definita. Superiormente si rinvengono peliti macrofossilifere dell'Emiliano. La successione termina con sabbie e conglomerati dell'Emiliano e probabilmente di età ancora più recente. La sequenza di bacino è costituita da facies pelitiche dell'Emiliano in cui si intercalano orizzonti clastici grossolani, con generale giacitura onlap sul fianco occidentale della struttura M. Capodarco-C. della Cura. In continuità seguono peliti macrofossilifere anch'esse dell'Emiliano, al di sopra delle quali si rinvengono sabbie e conglomerati di tetto coevi dei termini superiori della sequenza di dorsale. Le due diverse sequenze sopra descritte sono da mettere in relazione all'attività tettonica che ha condizionato la sedimentazione dell'area a partire dal Pliocene inferiore. Nella parte alta del Pliocene inferiore, infatti, in relazione alle compressioni che hanno interessato l'area appenninica, si evidenzia la dorsale intrabacinale M. Capodarco-C. della Cura caratterizzata, da questo momento, da sedimen¬tazione scarsa o nulla. Tale situazione si protrae probabilmente sino al Pleistocene basale. La ripresa della compressione nel Pleistocene inferiore porta ad un ulteriore piegamento e sollevamento della dorsale stessa con conseguente erosione della sua parte sommitale. La sedimentazione riprende con la deposizione dell'orizzonte calcareo-conchigliare di ambiente neritico e di età ancora non ben definita. Subito dopo, faglie normali longitudinali, di modesto rigetto, sbloccano e riabbassano la parte orien¬tale del livello calcareo-conchigliare. La deposizione delle sovrastanti peliti macrofossilifere, presenti sia nella depressione che nella dorsale, denota nell'Emiliano un generale livellamento, pur esistendo ancora delle differenze batimetriche tra le due aree. Successivamente la riattivazione di discontinuità trasversali, con carattere distensivo, individua zone più rialzate e zone più depresse, queste ultime con successioni più spesse e più complete rispetto alle prime. Nella parte orientale dell'area, dove si rin¬viene un limitato affioramento di argille siciliane di acque relativamente profonde, si registra probabil¬mente durante il Siciliano una ripresa della tettonica a faglie dirette longitudinali che si era già mani¬festata durante l'Emiliano.

Nuovi dati sulla geologia di Porto San Giorgio (Marche meridionali)

CANTALAMESSA, Gino;INVERNIZZI, Maria Chiara;
1987-01-01

Abstract

Nel presente lavoro vengono illustrate le caratteristiche geologiche dell'area di Porto S. Giorgio, ubicata nella parte meridionale del Bacino Marchigiano Esterno, sulla base di un dettagliato rileva¬mento geologico, di dati sedimentologici, biostratigrafici e strutturali. È stata riconosciuta l'esistenza di due aree a sedimentazione differenziata, una più rialzata (dor¬sale di M. Capodarco-C. della Cura) ed una depressa posta ad occidente. Sulla dorsale ai sedimenti pelitici e pelitico-arenacei della parte superiore del Pliocene inferiore si sovrappone un sottile e discontinuo livello pelitico contenente microfaune di età diverse; segue in discordanza un orizzonte calcareo-conchigliare di età non ben definita. Superiormente si rinvengono peliti macrofossilifere dell'Emiliano. La successione termina con sabbie e conglomerati dell'Emiliano e probabilmente di età ancora più recente. La sequenza di bacino è costituita da facies pelitiche dell'Emiliano in cui si intercalano orizzonti clastici grossolani, con generale giacitura onlap sul fianco occidentale della struttura M. Capodarco-C. della Cura. In continuità seguono peliti macrofossilifere anch'esse dell'Emiliano, al di sopra delle quali si rinvengono sabbie e conglomerati di tetto coevi dei termini superiori della sequenza di dorsale. Le due diverse sequenze sopra descritte sono da mettere in relazione all'attività tettonica che ha condizionato la sedimentazione dell'area a partire dal Pliocene inferiore. Nella parte alta del Pliocene inferiore, infatti, in relazione alle compressioni che hanno interessato l'area appenninica, si evidenzia la dorsale intrabacinale M. Capodarco-C. della Cura caratterizzata, da questo momento, da sedimen¬tazione scarsa o nulla. Tale situazione si protrae probabilmente sino al Pleistocene basale. La ripresa della compressione nel Pleistocene inferiore porta ad un ulteriore piegamento e sollevamento della dorsale stessa con conseguente erosione della sua parte sommitale. La sedimentazione riprende con la deposizione dell'orizzonte calcareo-conchigliare di ambiente neritico e di età ancora non ben definita. Subito dopo, faglie normali longitudinali, di modesto rigetto, sbloccano e riabbassano la parte orien¬tale del livello calcareo-conchigliare. La deposizione delle sovrastanti peliti macrofossilifere, presenti sia nella depressione che nella dorsale, denota nell'Emiliano un generale livellamento, pur esistendo ancora delle differenze batimetriche tra le due aree. Successivamente la riattivazione di discontinuità trasversali, con carattere distensivo, individua zone più rialzate e zone più depresse, queste ultime con successioni più spesse e più complete rispetto alle prime. Nella parte orientale dell'area, dove si rin¬viene un limitato affioramento di argille siciliane di acque relativamente profonde, si registra probabil¬mente durante il Siciliano una ripresa della tettonica a faglie dirette longitudinali che si era già mani¬festata durante l'Emiliano.
1987
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