Nuovi modelli turistici e progetto del paesaggio costiero Rosalba D’Onofrio (SAD –Scuola di Architettura e Design E.Vittoria)-UNICAM Sessione scelta : Percorso culturale 1: Evoluzione e Movimento-1A: Modalità delle decisioni e realtà dei progetti Sessione alternativa:Percorso 3 : Personalità e diversità nel mosaico paesistico-culturale-3° Evoluzione culturale nella percezione del paesaggio. Sessione Plenaria : IV ( il turismo legge e modella il paesaggio) Nella fase attuale dello sviluppo urbano, lo spazio rurale ai margini dei sistemi insediativi costieri in Italia e nell’Europa mediterranea, è interessato da una forte pressione speculativa del mercato turistico, che cerca di rispondere alla crescente domanda delle popolazioni di paesaggi identitari, di cultura e di tradizioni locali. Assumendo l’indicatore "consumo di suolo" quale parametro complesso, si puo’ costatare come lo sviluppo turistico degli ultimi decenni, si sia spesso accompagnato a fenomeni di dissipazione dell'ambiente naturale e dei valori storico-culturali, con un notevole spreco delle aree ancora disponibili e con l'affermazione di modelli insediativi fortemente caratterizzati dalla ripetizione delle soluzioni progettuali e dalla banalizzazione delle forme di occupazione del suolo. Se questo fenomeno non verrà governato in tempo, si correrà il rischio di depauperare le residue risorse ambientali e culturali presenti nelle aree rurali a piu’ stretto contatto con le conurbazioni costiere, determinando notevoli costi per le comunità locali; la qualità dell'ambiente naturale e del paesaggio è, infatti, tra i principali elementi di attrattività e quindi di promozione dello sviluppo economico. In questi territori si impone un moderno progetto di paesaggio, che necessariamente dovrà affrancarsi dal progetto dell’oggetto architettonico in sé, e dalla monotona e acritica ripetizione seriale dei manufatti edilizi, aprendosi alle specificità del luogo, esplorandone le potenzialità di strutturazione, di morfogenesi, proponendo nuove soluzioni progettuali e, altresì, il riequilibrio ecologico ed ambientale della città e del territorio. L'esperienza che si sta portando avanti nella Variante Generale al PRG di Pineto, si propone di sperimentare, nel territorio della città adriatica, la possibilità di recuperare la capacità di progettare e governare i mutamenti del paesaggio, a partire proprio da una nuova proposta turistica che, da una parte, si fa portatrice di un nuovo modello di sviluppo incentrato sul “turismo verde” che vede nell’offerta naturalistica, nel rispetto dell’ambiente e della cultura dei luoghi, nella promozione e preservazione della comunità locale, la possibilità e l’opportunità di attrarre nuovi segmenti di turismo, al momento non battuti; dall’altra, si propone di ricercare regole progettuali in grado di interpretare i luoghi pur nella trasformazione e di assumerle quale struttura della moderna città costiera. Questa ricerca favorisce il recupero delle regole di organizzazione del territorio agricolo, che, un tempo, affidava ai "formali" e alle "cavate" il ruolo di “addomesticare” la natura preservando abitazioni ed attività, attribuendo alla trama territoriale dei canali artificiali, recuperati e di nuova realizzazione, il ruolo fondamentale di ricucire la trama territoriale del paesaggio periurbano ed urbano, di recuperare il nesso tra il paesaggio e il ruolo dell'uomo nelle trasformazioni strutturali indotte sul territorio.La visione strategica elaborata dal Piano, nel recuperare e ripristinare le connessioni ambientali est-ovest, ipotizza, quindi, una sorta di ribaltamento della regola d’impianto del sistema adriatico, tutto incentrato sulla direttrice nord-sud. La proposta progettuale che ne consegue si dovrà confrontare con l’operatività dell’attuazione, attraverso il ricorso, nello strumento urbanistico, alle tecniche della perequazione e della compensazione, in grado di comporre gli interessi in campo e i conflitti, e dovrà inoltre avvalersi di un percorso di progettazione partecipata, attraverso il quale la popolazione e gli stessi operatori locali, potranno elaborare un nuovo modello di uso e di sviluppo del territorio, incentrato su di una nuova dimensione delle aree agricole in cui si inventano, si rinnovano e si costruiscono i luoghi della vita sociale e le basi per un nuovo sviluppo economico.

Nuovi Modelli Turistici e Progetto del Territorio Costiero

D'ONOFRIO, Rosalba
2012-01-01

Abstract

Nuovi modelli turistici e progetto del paesaggio costiero Rosalba D’Onofrio (SAD –Scuola di Architettura e Design E.Vittoria)-UNICAM Sessione scelta : Percorso culturale 1: Evoluzione e Movimento-1A: Modalità delle decisioni e realtà dei progetti Sessione alternativa:Percorso 3 : Personalità e diversità nel mosaico paesistico-culturale-3° Evoluzione culturale nella percezione del paesaggio. Sessione Plenaria : IV ( il turismo legge e modella il paesaggio) Nella fase attuale dello sviluppo urbano, lo spazio rurale ai margini dei sistemi insediativi costieri in Italia e nell’Europa mediterranea, è interessato da una forte pressione speculativa del mercato turistico, che cerca di rispondere alla crescente domanda delle popolazioni di paesaggi identitari, di cultura e di tradizioni locali. Assumendo l’indicatore "consumo di suolo" quale parametro complesso, si puo’ costatare come lo sviluppo turistico degli ultimi decenni, si sia spesso accompagnato a fenomeni di dissipazione dell'ambiente naturale e dei valori storico-culturali, con un notevole spreco delle aree ancora disponibili e con l'affermazione di modelli insediativi fortemente caratterizzati dalla ripetizione delle soluzioni progettuali e dalla banalizzazione delle forme di occupazione del suolo. Se questo fenomeno non verrà governato in tempo, si correrà il rischio di depauperare le residue risorse ambientali e culturali presenti nelle aree rurali a piu’ stretto contatto con le conurbazioni costiere, determinando notevoli costi per le comunità locali; la qualità dell'ambiente naturale e del paesaggio è, infatti, tra i principali elementi di attrattività e quindi di promozione dello sviluppo economico. In questi territori si impone un moderno progetto di paesaggio, che necessariamente dovrà affrancarsi dal progetto dell’oggetto architettonico in sé, e dalla monotona e acritica ripetizione seriale dei manufatti edilizi, aprendosi alle specificità del luogo, esplorandone le potenzialità di strutturazione, di morfogenesi, proponendo nuove soluzioni progettuali e, altresì, il riequilibrio ecologico ed ambientale della città e del territorio. L'esperienza che si sta portando avanti nella Variante Generale al PRG di Pineto, si propone di sperimentare, nel territorio della città adriatica, la possibilità di recuperare la capacità di progettare e governare i mutamenti del paesaggio, a partire proprio da una nuova proposta turistica che, da una parte, si fa portatrice di un nuovo modello di sviluppo incentrato sul “turismo verde” che vede nell’offerta naturalistica, nel rispetto dell’ambiente e della cultura dei luoghi, nella promozione e preservazione della comunità locale, la possibilità e l’opportunità di attrarre nuovi segmenti di turismo, al momento non battuti; dall’altra, si propone di ricercare regole progettuali in grado di interpretare i luoghi pur nella trasformazione e di assumerle quale struttura della moderna città costiera. Questa ricerca favorisce il recupero delle regole di organizzazione del territorio agricolo, che, un tempo, affidava ai "formali" e alle "cavate" il ruolo di “addomesticare” la natura preservando abitazioni ed attività, attribuendo alla trama territoriale dei canali artificiali, recuperati e di nuova realizzazione, il ruolo fondamentale di ricucire la trama territoriale del paesaggio periurbano ed urbano, di recuperare il nesso tra il paesaggio e il ruolo dell'uomo nelle trasformazioni strutturali indotte sul territorio.La visione strategica elaborata dal Piano, nel recuperare e ripristinare le connessioni ambientali est-ovest, ipotizza, quindi, una sorta di ribaltamento della regola d’impianto del sistema adriatico, tutto incentrato sulla direttrice nord-sud. La proposta progettuale che ne consegue si dovrà confrontare con l’operatività dell’attuazione, attraverso il ricorso, nello strumento urbanistico, alle tecniche della perequazione e della compensazione, in grado di comporre gli interessi in campo e i conflitti, e dovrà inoltre avvalersi di un percorso di progettazione partecipata, attraverso il quale la popolazione e gli stessi operatori locali, potranno elaborare un nuovo modello di uso e di sviluppo del territorio, incentrato su di una nuova dimensione delle aree agricole in cui si inventano, si rinnovano e si costruiscono i luoghi della vita sociale e le basi per un nuovo sviluppo economico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/250417
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