Abstract Gli studi sulle differenze linguistiche determinate dal sesso del parlante hanno avuto dagli anni Settanta in poi un notevole incremento nell'ambito di discipline diverse come sociolinguistica, psicologia, antropologia e sociologia, anche in relazione agli stimoli provenienti dal movimento di liberazione della donna. Questo interesse è da ricondurre ad un modo sostanzialmente nuovo dj considerare il linguaggio che non viene più visto come un oggetto neutro di studio ma come un problema avente anche delle implicazioni di tipo sociale. Il lavoro si collega appunto agli studi che hanno preso in cosiderazione il sesso del parlante come possibile fattore di variabilità linguistica e che hanno inteso analizzare 1'eventuale caratterizzazione sessuale della lingua prendendo le mosse da un'indagine di carattere empirico. Buona parte delle ricerche empiriche che negli ultimi anni hanno studiato in area anglofona la problematica della differenziazione linguistica attraverso i sessi ha analizzato le produzioni verbali di parlanti adulti mentre gli ambiti adolescenziale ed infantile sono stati un poco trascurati. Per questo motivo, e naturalmente per un interesse personale nei confronti dell'argomento, la nostra attenzione si è rivolta a soggetti appartenenti ad una fascia di età piuttosto bassa: dai 7" agli 8 anni. I soggetti che hanno preso parte all'indagine erano 50 maschi ed altrettante femmine che sono stati intervistati a Londra nella scuola elementare che essi frequentavano. E' stato chiesto loro di descrivere un'immagine a colori parlando solo per un minuto; le loro produzioni linguistiche sono state registrate e poi trascritte ed hanno costituito il corpus da noi preso in esame nel corso del lavoro. Le 100 interviste sono state poi analizzate a diversi livelli e secondo diverse prospettive. I risultati di tale analisi sono stati confrontati con quelli emersi in alcune delle più importanti ricerche che si sono interessate della medesima problematica e le riflessioni di alcuni degli studiosi più famosi quali O. Jespersen e R. Lakoff. Alcune ricerche éi folklinguistics, o retorica popolare, hanno costituito dei punti di riferimento costante del lavoro. Quando era possibile, infatti, i risultati dell'analisi del materiale sono stati posti a confronto con i giudizi dell'«uomo della strada» circa quelle che sono ritenute le caratteristiche del linguaggio femminile ed in molti casi ne hanno rappresentato una conferma. Nella prima parte del lavoro (Cap. I) abbiamo cercato di quantificare la produzione linguistica complessiva dei soggetti intervistati e di evidenziare eventuali differenziazioni a questo riguardo nei due sessi, differenziazioni che sono per altro risultate di modesta entità. Nell'ambito del medesimo capitolo è stata pure analizzata la fluenza dei discorsi di maschi e feminine e riguardo a quest'ultima sono emerse invece delle diversità di un certo interesse: le bambine del campione si servono di più pause lunghe e di pause-fillers dei maschi e sembrano ripetere più di frequente parole o parti di parole. Gli studi che ancor oggi rappresentano i capisaldi della letteratura esistente sull'argomento della differenziazione linguistica attraverso i sessi (Jespersen e Lakoff) hanno costituito il punto di partenza e di riferimento costante del Cap. II nel quale è stata effettuata un'analisi pragmatica del materiale. Le interviste del corpus sono state oggetto di un accurato' esame teso a rinvenirvi alcuni di quei tratti che la letteratura più conosciuta sull'argomento considera tipici della varietà linguistica femminile: hedges (cfr. II.1.1.), avverbi di attenuazione e di dubbio (cfr. II.1.2.) ed intensivi (cfr. II.1.3.). I risultati della nostra analisi tuttavia non hanno confermato gli stereotipi secondo cui i discorsi delle donne sarebbero ricchi di elementi di attenuazione di forza dell'asserzione (hedges ed avverbi di attenuazione e di dubbio) e di iperboli (rese tramite l'adozione di intensivi). La specifica categoria grammaticale degli aggettivi è stata oggetto di trattazione del Cap. li; il gruppo degli aggettivi rinvenuti nel corpus è stato articolato nel suo interno in alcune categorie fondamentali di analisi (cfr. ad es. ifeminine adjectives, gli aggettivi di dimensione e misura o quelli legati alle condizioni climatiche del luogo rappresentato sull'immagine). Particolare attenzione è stata riservata agli aggettivi (e nomi) di colore che, in anni recenti, hanno attratto l'attenzione di numerosi studiosi partiti, nella maggior parte dei casi, dalle assunzioni di Lakoff a questo riguardo. Sono state messe in luce differenziazioni di un certo interesse relativamente all'aggettivazione nei due sessi; aggettivi inerenti le caratteristiche fisiche dell'ambiente, quelli di dimensione e gli indefiniti di quantità sono utilizzati molto più dai maschi che dalle femmine. Relativamente agli aggettivi valutativi circa il topic, a quelli inerenti le condizioni climatiche e ai numerali non esistono delle diversità rilevanti. Nell'ambito del Cap. IV, che rappresenta la parte centrale del lavoro, è stata effettuata un'analisi di tipo semantico del lessico dei discorsi dei soggetti della nostra indagine. I tipi e le occorrenze di sostantivi, avverbi, verbi, ecc. rinvenute nei testi sono state distribuite in diverse sfere semantiche, ognuna delle quali è stata oggetto di una trattazione specifica. Questa analisi per sfere semantiche ha permesso di evidenziare delle differenze di un certo interesse relativamente alle sfere da cui attingono con preferenza i propri lemmi maschi e femmine. Le bambine del campione hanno utilizzato più items lessicali dei loro coetanei solo in relazione a due sfere: quella del «mondo naturale» e quelle delle «valutazioni estetiche e personali». I maschi, invece, hanno attinto più voci lessicali dalle rimanenti 14 sfere (cfr. ad es. quella dello «spazio», degli «elementi naturali», del «clima e riferimenti stagionali», ecc.). La scelta del lessico come ambito di indagine per il rinvenimento di (eventuali) differenzi azioni linguistiche legate al sesso si è dimostrata quindi valida. Come buona parte delle ricerche empiriche che hanno focalizzato la loro attenzione su questo livello della lingua, anche questo studio ha evidenziato differenze degne di nota tra i sessi soprattutto a livello semantico, cioè nella selezione e nell'uso di aree lessicali specifiche.

Dimorfismo antropologico semantico

PETRELLI, Fabio
1986-01-01

Abstract

Abstract Gli studi sulle differenze linguistiche determinate dal sesso del parlante hanno avuto dagli anni Settanta in poi un notevole incremento nell'ambito di discipline diverse come sociolinguistica, psicologia, antropologia e sociologia, anche in relazione agli stimoli provenienti dal movimento di liberazione della donna. Questo interesse è da ricondurre ad un modo sostanzialmente nuovo dj considerare il linguaggio che non viene più visto come un oggetto neutro di studio ma come un problema avente anche delle implicazioni di tipo sociale. Il lavoro si collega appunto agli studi che hanno preso in cosiderazione il sesso del parlante come possibile fattore di variabilità linguistica e che hanno inteso analizzare 1'eventuale caratterizzazione sessuale della lingua prendendo le mosse da un'indagine di carattere empirico. Buona parte delle ricerche empiriche che negli ultimi anni hanno studiato in area anglofona la problematica della differenziazione linguistica attraverso i sessi ha analizzato le produzioni verbali di parlanti adulti mentre gli ambiti adolescenziale ed infantile sono stati un poco trascurati. Per questo motivo, e naturalmente per un interesse personale nei confronti dell'argomento, la nostra attenzione si è rivolta a soggetti appartenenti ad una fascia di età piuttosto bassa: dai 7" agli 8 anni. I soggetti che hanno preso parte all'indagine erano 50 maschi ed altrettante femmine che sono stati intervistati a Londra nella scuola elementare che essi frequentavano. E' stato chiesto loro di descrivere un'immagine a colori parlando solo per un minuto; le loro produzioni linguistiche sono state registrate e poi trascritte ed hanno costituito il corpus da noi preso in esame nel corso del lavoro. Le 100 interviste sono state poi analizzate a diversi livelli e secondo diverse prospettive. I risultati di tale analisi sono stati confrontati con quelli emersi in alcune delle più importanti ricerche che si sono interessate della medesima problematica e le riflessioni di alcuni degli studiosi più famosi quali O. Jespersen e R. Lakoff. Alcune ricerche éi folklinguistics, o retorica popolare, hanno costituito dei punti di riferimento costante del lavoro. Quando era possibile, infatti, i risultati dell'analisi del materiale sono stati posti a confronto con i giudizi dell'«uomo della strada» circa quelle che sono ritenute le caratteristiche del linguaggio femminile ed in molti casi ne hanno rappresentato una conferma. Nella prima parte del lavoro (Cap. I) abbiamo cercato di quantificare la produzione linguistica complessiva dei soggetti intervistati e di evidenziare eventuali differenziazioni a questo riguardo nei due sessi, differenziazioni che sono per altro risultate di modesta entità. Nell'ambito del medesimo capitolo è stata pure analizzata la fluenza dei discorsi di maschi e feminine e riguardo a quest'ultima sono emerse invece delle diversità di un certo interesse: le bambine del campione si servono di più pause lunghe e di pause-fillers dei maschi e sembrano ripetere più di frequente parole o parti di parole. Gli studi che ancor oggi rappresentano i capisaldi della letteratura esistente sull'argomento della differenziazione linguistica attraverso i sessi (Jespersen e Lakoff) hanno costituito il punto di partenza e di riferimento costante del Cap. II nel quale è stata effettuata un'analisi pragmatica del materiale. Le interviste del corpus sono state oggetto di un accurato' esame teso a rinvenirvi alcuni di quei tratti che la letteratura più conosciuta sull'argomento considera tipici della varietà linguistica femminile: hedges (cfr. II.1.1.), avverbi di attenuazione e di dubbio (cfr. II.1.2.) ed intensivi (cfr. II.1.3.). I risultati della nostra analisi tuttavia non hanno confermato gli stereotipi secondo cui i discorsi delle donne sarebbero ricchi di elementi di attenuazione di forza dell'asserzione (hedges ed avverbi di attenuazione e di dubbio) e di iperboli (rese tramite l'adozione di intensivi). La specifica categoria grammaticale degli aggettivi è stata oggetto di trattazione del Cap. li; il gruppo degli aggettivi rinvenuti nel corpus è stato articolato nel suo interno in alcune categorie fondamentali di analisi (cfr. ad es. ifeminine adjectives, gli aggettivi di dimensione e misura o quelli legati alle condizioni climatiche del luogo rappresentato sull'immagine). Particolare attenzione è stata riservata agli aggettivi (e nomi) di colore che, in anni recenti, hanno attratto l'attenzione di numerosi studiosi partiti, nella maggior parte dei casi, dalle assunzioni di Lakoff a questo riguardo. Sono state messe in luce differenziazioni di un certo interesse relativamente all'aggettivazione nei due sessi; aggettivi inerenti le caratteristiche fisiche dell'ambiente, quelli di dimensione e gli indefiniti di quantità sono utilizzati molto più dai maschi che dalle femmine. Relativamente agli aggettivi valutativi circa il topic, a quelli inerenti le condizioni climatiche e ai numerali non esistono delle diversità rilevanti. Nell'ambito del Cap. IV, che rappresenta la parte centrale del lavoro, è stata effettuata un'analisi di tipo semantico del lessico dei discorsi dei soggetti della nostra indagine. I tipi e le occorrenze di sostantivi, avverbi, verbi, ecc. rinvenute nei testi sono state distribuite in diverse sfere semantiche, ognuna delle quali è stata oggetto di una trattazione specifica. Questa analisi per sfere semantiche ha permesso di evidenziare delle differenze di un certo interesse relativamente alle sfere da cui attingono con preferenza i propri lemmi maschi e femmine. Le bambine del campione hanno utilizzato più items lessicali dei loro coetanei solo in relazione a due sfere: quella del «mondo naturale» e quelle delle «valutazioni estetiche e personali». I maschi, invece, hanno attinto più voci lessicali dalle rimanenti 14 sfere (cfr. ad es. quella dello «spazio», degli «elementi naturali», del «clima e riferimenti stagionali», ecc.). La scelta del lessico come ambito di indagine per il rinvenimento di (eventuali) differenzi azioni linguistiche legate al sesso si è dimostrata quindi valida. Come buona parte delle ricerche empiriche che hanno focalizzato la loro attenzione su questo livello della lingua, anche questo studio ha evidenziato differenze degne di nota tra i sessi soprattutto a livello semantico, cioè nella selezione e nell'uso di aree lessicali specifiche.
1986
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