Nella seconda metà del secolo XIX, la scienza del diritto criminale iniziava una campagna per l’abolizione della pena di morte anche nell’ambito dell’esercito, e più in generale per una revisione del codice penale militare del 1869. Una parte della scienza giuridica riteneva infatti che i militari fossero cittadini con gli stessi diritti e le medesime libertà e che la competenza dei tribunali militari per la maggior parte dei delitti dei militari non fosse che una violazione del giudice naturale. Allo stesso tempo gli studi di psichiatria e antropologia criminale rivelavano nuovi rapporti tra scienza criminale, processo penale, imputato e capacità.
Soldati delinquenti, scienza giuridica e processi penali militari nell'Italia unita
LATINI, Carlotta
2012-01-01
Abstract
Nella seconda metà del secolo XIX, la scienza del diritto criminale iniziava una campagna per l’abolizione della pena di morte anche nell’ambito dell’esercito, e più in generale per una revisione del codice penale militare del 1869. Una parte della scienza giuridica riteneva infatti che i militari fossero cittadini con gli stessi diritti e le medesime libertà e che la competenza dei tribunali militari per la maggior parte dei delitti dei militari non fosse che una violazione del giudice naturale. Allo stesso tempo gli studi di psichiatria e antropologia criminale rivelavano nuovi rapporti tra scienza criminale, processo penale, imputato e capacità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.