Nella storia della città, ciò che definiamo “centralità” fa riferimento alla presenza, in una sua parte specifica, di un insieme integrato di diversi fattori di tipo culturale, funzionale, sociale e simbolico, che distinguono quella parte della città dalle altre parti e che definiscono, identificano e attribuiscono un ordine e una misura alla città stessa. Oggi si tende a spostare i tradizionali riferimenti culturali e percettivi della dimensione della stabilità, a cui fa riferimento le centralità della città tradizionale, alla dimensione della sequenzialità e della percorribilità veloce, preferendo centralità non stanziali, instabili e tendenzialmente nomadi, che privilegiano la breve durata e la trasformazione rapida. La velocità e la dilatazione dello spazio virtuale hanno prodotto una sorta di rivincita degli spazi chiusi ed interni (i grandi contenitori degli ipermercati, delle fabbriche, delle discoteche, dei centri sportivi) rispetto agli spazi aperti delle piazze e delle strade. Si tratta di luoghi non permanenti che vivono nel tempo della percezione, dell’uso e del consumo da parte di un fruitore piu’o meno occasionale e che si eclissano con l’esaurirsi delle mode collettive. La ricerca di spazi pubblici e di centralità vuol dire, oggi, ricerca del senso di appartenenza ad un luogo, questa ricerca nei moderni territori della diffusione dovrà indagare innanzi tutto i vuoti, che comprendono le aree dismesse, le aree interstiziali, ma anche gli spazi aperti al margine della città. Questa tendenza, riscontrabile un po’ ovunque in Europa e negli Stati Uniti, pone il problema di una riflessione più ampia su come le discipline dell’urbanistica e dell’ architettonica possano oggi dare risposta a nuove domande di spazi comuni e di luoghi di relazione, di cultura, di socializzazione e di comunicazione, e su come debbano, per questo, elaborare e sperimentare nuove forme di progettualità, mature e consapevoli, capaci di strutturare processi di rilettura dei valori comuni e di ridisegno degli spazi urbani centrali, in cui è la comunità stessa ad esprimere caratteristiche ed esigenze.

Nuove centralità nei territori della diffusione

D'ONOFRIO, Rosalba
2012-01-01

Abstract

Nella storia della città, ciò che definiamo “centralità” fa riferimento alla presenza, in una sua parte specifica, di un insieme integrato di diversi fattori di tipo culturale, funzionale, sociale e simbolico, che distinguono quella parte della città dalle altre parti e che definiscono, identificano e attribuiscono un ordine e una misura alla città stessa. Oggi si tende a spostare i tradizionali riferimenti culturali e percettivi della dimensione della stabilità, a cui fa riferimento le centralità della città tradizionale, alla dimensione della sequenzialità e della percorribilità veloce, preferendo centralità non stanziali, instabili e tendenzialmente nomadi, che privilegiano la breve durata e la trasformazione rapida. La velocità e la dilatazione dello spazio virtuale hanno prodotto una sorta di rivincita degli spazi chiusi ed interni (i grandi contenitori degli ipermercati, delle fabbriche, delle discoteche, dei centri sportivi) rispetto agli spazi aperti delle piazze e delle strade. Si tratta di luoghi non permanenti che vivono nel tempo della percezione, dell’uso e del consumo da parte di un fruitore piu’o meno occasionale e che si eclissano con l’esaurirsi delle mode collettive. La ricerca di spazi pubblici e di centralità vuol dire, oggi, ricerca del senso di appartenenza ad un luogo, questa ricerca nei moderni territori della diffusione dovrà indagare innanzi tutto i vuoti, che comprendono le aree dismesse, le aree interstiziali, ma anche gli spazi aperti al margine della città. Questa tendenza, riscontrabile un po’ ovunque in Europa e negli Stati Uniti, pone il problema di una riflessione più ampia su come le discipline dell’urbanistica e dell’ architettonica possano oggi dare risposta a nuove domande di spazi comuni e di luoghi di relazione, di cultura, di socializzazione e di comunicazione, e su come debbano, per questo, elaborare e sperimentare nuove forme di progettualità, mature e consapevoli, capaci di strutturare processi di rilettura dei valori comuni e di ridisegno degli spazi urbani centrali, in cui è la comunità stessa ad esprimere caratteristiche ed esigenze.
2012
9788820414429
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