La riga nera che corre nelle pagine di questo libro guida il lettore a ripercorrere l’esperienza di ricerca di un gruppo di studenti e docenti della Facoltà di architettura di Ascoli Piceno sulla città di New York, in occasione del workshop “Learning from cities”. L’evento, organizzato dalla Biennale di architettura del 2006 di Venezia, ha visto ventitre Scuole italiane e internazionali confrontarsi sullo studio di alcune metropoli. La prima tappa di questo percorso è stata la scelta dell’oggetto di studio e progetto: New York. Il diario dell’esperienza si articola quindi intorno a tre luoghi: Ascoli dove il gruppo ha lavorato, Venezia dove il workshop è iniziato e si è concluso con un seminario e una mostra nel Padiglione Italia, infine la città americana campo d’indagine e di sperimentazione. Il percorso restituisce le diverse occasioni di confronto offerte dal workshop e dall’approccio al tema: dalla mostra veneziana curata da Richard Burdett, allo studio e alle discussioni all’università, al viaggio-sopralluogo e infine alla costruzione dell’installazione a Venezia. Lo storyboard dell’esperienza riporta, oltre al susseguirsi delle tappe e degli spostamenti, anche i materiali con i quali si è deciso di leggere New York e i diversi contributi delle persone coinvolte. Le modalità di approccio e di lettura sono state condizionate anche dalla scelta della città e dalla volontà di piegarle al carattere dell’area studio. Si è cercato di restituire l’immobilismo fisico della struttura urbana di Manhattan a cui fa da controcampo l’instancabile trasformazione sociale, economica che rimette continuamente in gioco il ruolo delle diverse parti della città e quindi dei suoi interni. Inizialmente New York è stata letta da lontano, attraverso cartografie, libri e la rete internet, poi attraverso il sopralluogo e le discussioni con chi abita e studia quotidianamente questa realtà si è cercato di fissare cosa si può imparare da New York e quale ruolo può assumervi il progetto. Il risultato finale di questa ricerca è stato presentato attraverso un’installazione, un video e un modello, con i quali si è riprodotta la doppia natura di Manhattan. Le trasformazioni economiche e quindi anche sociali che modificano questo luogo sono state raccontate attraverso la dinamicità di una sequenza di mappe, interviste, immagini, mentre la volontà di infrangerne la staticità architettonica hanno portato ad un progetto di luce “Street of light” raccontato attraverso un modello nel quale gli spazi pubblici, in particolare i roof-top, prendono luce e disegnano una ragnatela di relazioni. The leading thread of this book guides the reader through the experience of a group of students and professors of the Faculty of Architecture of Ascoli Piceno in the city of New York. Their studies are presented in the form of a diary that reports every step of their work since the international workshop "Learning from Cities", held at the Biennale of Architecture 2006 in Venice. This collective work thus investigates the present state of NYC as in detective story, aware of Agatha Christie's statement: "New York City is itself a detective story".

New York. The unstable sameness

CIORRA, Giuseppe;COCCIA, Luigi;D'ANNUNTIIS, Marco
2008-01-01

Abstract

La riga nera che corre nelle pagine di questo libro guida il lettore a ripercorrere l’esperienza di ricerca di un gruppo di studenti e docenti della Facoltà di architettura di Ascoli Piceno sulla città di New York, in occasione del workshop “Learning from cities”. L’evento, organizzato dalla Biennale di architettura del 2006 di Venezia, ha visto ventitre Scuole italiane e internazionali confrontarsi sullo studio di alcune metropoli. La prima tappa di questo percorso è stata la scelta dell’oggetto di studio e progetto: New York. Il diario dell’esperienza si articola quindi intorno a tre luoghi: Ascoli dove il gruppo ha lavorato, Venezia dove il workshop è iniziato e si è concluso con un seminario e una mostra nel Padiglione Italia, infine la città americana campo d’indagine e di sperimentazione. Il percorso restituisce le diverse occasioni di confronto offerte dal workshop e dall’approccio al tema: dalla mostra veneziana curata da Richard Burdett, allo studio e alle discussioni all’università, al viaggio-sopralluogo e infine alla costruzione dell’installazione a Venezia. Lo storyboard dell’esperienza riporta, oltre al susseguirsi delle tappe e degli spostamenti, anche i materiali con i quali si è deciso di leggere New York e i diversi contributi delle persone coinvolte. Le modalità di approccio e di lettura sono state condizionate anche dalla scelta della città e dalla volontà di piegarle al carattere dell’area studio. Si è cercato di restituire l’immobilismo fisico della struttura urbana di Manhattan a cui fa da controcampo l’instancabile trasformazione sociale, economica che rimette continuamente in gioco il ruolo delle diverse parti della città e quindi dei suoi interni. Inizialmente New York è stata letta da lontano, attraverso cartografie, libri e la rete internet, poi attraverso il sopralluogo e le discussioni con chi abita e studia quotidianamente questa realtà si è cercato di fissare cosa si può imparare da New York e quale ruolo può assumervi il progetto. Il risultato finale di questa ricerca è stato presentato attraverso un’installazione, un video e un modello, con i quali si è riprodotta la doppia natura di Manhattan. Le trasformazioni economiche e quindi anche sociali che modificano questo luogo sono state raccontate attraverso la dinamicità di una sequenza di mappe, interviste, immagini, mentre la volontà di infrangerne la staticità architettonica hanno portato ad un progetto di luce “Street of light” raccontato attraverso un modello nel quale gli spazi pubblici, in particolare i roof-top, prendono luce e disegnano una ragnatela di relazioni. The leading thread of this book guides the reader through the experience of a group of students and professors of the Faculty of Architecture of Ascoli Piceno in the city of New York. Their studies are presented in the form of a diary that reports every step of their work since the international workshop "Learning from Cities", held at the Biennale of Architecture 2006 in Venice. This collective work thus investigates the present state of NYC as in detective story, aware of Agatha Christie's statement: "New York City is itself a detective story".
2008
9788874622139
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/112278
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