Da elemento a tema dell'architettura Una volta c'era iI plinto, su questo it fusto e sopra iI capitello. Questa ricerca parte dalla considerazione che I'epoca contemporanea ha innescato nuovi processi di definizione della forma architettonica, superando l'ordine tettonico tradizionale in una totale rivisitazione, non solo dei canoni classici, ma anche delle novità introdotte dal Movimento Moderno, Così diventa difficile leggere I'architettura e parlare di composizione senza prendere atto che gli elementi di discontinuità rispetto al passato, anche prossimo, sono oggi ancora più marcati di quelli di inizio secolo. E non perchè, come allora, ci troviamo in un passaggio epocale, ma soprattutto perche stiamo vivendo una rivoluzione tecnica e culturale equiparata per intensità solo alla rivoluzione industriale di fine Settecento. L'avvento del nuovo millennio coincide con l'inizio dell'era della comunicazione totale, quando, come ha recentemente scritto Vittorio Zucconi, "il villaggio globale diventa villaggio totale e totalizzante". Non solo la cultura racchiusa in un chip, ma lo spazio vitale stesso compone un dialogo interattivo dove si annullano le misure e le distanze. L'architettura ha modificato iI suo rapporto spazio-temporale, superando concetto di tradizione, spostando le sue relazioni dal vicino al distante, dal passato al presente. Ai concetti di solidità e permanenza sono stati sostituiti principi di Ieggerezza e variabilità. L'ordine della colonna classica costituiva lo statuto della triade tettonica: il basamento reggeva un involucro e questo era chiuso da una copertura. Questa ricerca non vuole occuparsi della forma della copertura nelle architetture contemporanee, bensì studiare il concetto stesso di copertura. Prendendo atto che è limitativa ed inattuale una concezione classica, secondo la quale la copertura è solo un elemento dell'architettura, comprensibile attraverso un processo di scomposizione e parzializzazione; tratteremo della copertura come forma architettonica autonoma e riconoscibile, che si propone come corpo figurativo caratterizzante e significante nell'ambiente naturale e artificiale. I'obiettivo à anche quello di porre in evidenza le novità di questo,elemento architettonico all'interno del dibattito contemporaneo, rispondendo non solo ad esigenze legate al problema compositivo fine a se stesso, ma soprattutto a problematiche legate alle relazioni tra l'uomo e il proprio ambiente. Immaginiamo di prendere un foglio di carta e di porlo parallelo ad una superficie orizzontale. Immaginiamo poi di piegarlo un arco, fino a toccare la superficie. Nel momento in cui il foglio tocca la superficie mentre piega, avvolge uno spazio che definiremo come interno. Nonostante la variazione del tempo e dello spazio, la qualità dello spazio individuato (interno) non cambia sostanzialmente, rimane più o meno chiuso, accogliente e invitante. Se osserviamo lo stesso foglio in relazione allo spazio esterno, la variazione presuppone un passaggio da una situazione di dialogo, (quando il foglio assume la configurazione di una superficie piatta o curva), ad un atteggiamento di chiusura (quando tocca la superficie) nel momento in cui si trasforma in un volume. Il foglio piegato indica il ruolo fondamentale assunto dalla copertura che è quella di un confine (più o meno chiuso) tra due differenti condizioni spaziali. Su questo preciso passaggio viene articolato il libro, prendendo in considerazione le coperture che si caratterizzano come superficie curva o piana sino a arrivare ai grandi involucri chiusi e compatti. Un ultimo capitolo tratterrà infine di coperture che assumono un carattere simbolico.

LA COPERTURA/TEMA ARCHITETTONICO

EMILI, Anna Rita
2000-01-01

Abstract

Da elemento a tema dell'architettura Una volta c'era iI plinto, su questo it fusto e sopra iI capitello. Questa ricerca parte dalla considerazione che I'epoca contemporanea ha innescato nuovi processi di definizione della forma architettonica, superando l'ordine tettonico tradizionale in una totale rivisitazione, non solo dei canoni classici, ma anche delle novità introdotte dal Movimento Moderno, Così diventa difficile leggere I'architettura e parlare di composizione senza prendere atto che gli elementi di discontinuità rispetto al passato, anche prossimo, sono oggi ancora più marcati di quelli di inizio secolo. E non perchè, come allora, ci troviamo in un passaggio epocale, ma soprattutto perche stiamo vivendo una rivoluzione tecnica e culturale equiparata per intensità solo alla rivoluzione industriale di fine Settecento. L'avvento del nuovo millennio coincide con l'inizio dell'era della comunicazione totale, quando, come ha recentemente scritto Vittorio Zucconi, "il villaggio globale diventa villaggio totale e totalizzante". Non solo la cultura racchiusa in un chip, ma lo spazio vitale stesso compone un dialogo interattivo dove si annullano le misure e le distanze. L'architettura ha modificato iI suo rapporto spazio-temporale, superando concetto di tradizione, spostando le sue relazioni dal vicino al distante, dal passato al presente. Ai concetti di solidità e permanenza sono stati sostituiti principi di Ieggerezza e variabilità. L'ordine della colonna classica costituiva lo statuto della triade tettonica: il basamento reggeva un involucro e questo era chiuso da una copertura. Questa ricerca non vuole occuparsi della forma della copertura nelle architetture contemporanee, bensì studiare il concetto stesso di copertura. Prendendo atto che è limitativa ed inattuale una concezione classica, secondo la quale la copertura è solo un elemento dell'architettura, comprensibile attraverso un processo di scomposizione e parzializzazione; tratteremo della copertura come forma architettonica autonoma e riconoscibile, che si propone come corpo figurativo caratterizzante e significante nell'ambiente naturale e artificiale. I'obiettivo à anche quello di porre in evidenza le novità di questo,elemento architettonico all'interno del dibattito contemporaneo, rispondendo non solo ad esigenze legate al problema compositivo fine a se stesso, ma soprattutto a problematiche legate alle relazioni tra l'uomo e il proprio ambiente. Immaginiamo di prendere un foglio di carta e di porlo parallelo ad una superficie orizzontale. Immaginiamo poi di piegarlo un arco, fino a toccare la superficie. Nel momento in cui il foglio tocca la superficie mentre piega, avvolge uno spazio che definiremo come interno. Nonostante la variazione del tempo e dello spazio, la qualità dello spazio individuato (interno) non cambia sostanzialmente, rimane più o meno chiuso, accogliente e invitante. Se osserviamo lo stesso foglio in relazione allo spazio esterno, la variazione presuppone un passaggio da una situazione di dialogo, (quando il foglio assume la configurazione di una superficie piatta o curva), ad un atteggiamento di chiusura (quando tocca la superficie) nel momento in cui si trasforma in un volume. Il foglio piegato indica il ruolo fondamentale assunto dalla copertura che è quella di un confine (più o meno chiuso) tra due differenti condizioni spaziali. Su questo preciso passaggio viene articolato il libro, prendendo in considerazione le coperture che si caratterizzano come superficie curva o piana sino a arrivare ai grandi involucri chiusi e compatti. Un ultimo capitolo tratterrà infine di coperture che assumono un carattere simbolico.
2000
9788882630270
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/109024
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